Fulmine a ciel sereno sull’editoria campana. La Guardia di Finanza di Caserta ha arrestato l’imprenditore Pasquale Piccirillo. Il provvedimento è scaturito da un’inchiesta su una presunta truffa consumata ai danni dello Stato in relazione all’acquisto di apparecchiature per le trasmissioni televisive. Pasquale Piccirillo, che si trova ai domiciliari, è un noto e apprezzato odontoiatra ed è il proprietario delle televisioni del gruppo Lunaset, che comprendono Tv Luna1, Tv Luna2, Tv Luna Sat, Tele… |
Fulmine a ciel sereno sull’editoria campana. La Guardia di Finanza di Caserta ha arrestato l’imprenditore Pasquale Piccirillo. Il provvedimento è scaturito da un’inchiesta su una presunta truffa consumata ai danni dello Stato in relazione all’acquisto di apparecchiature per le trasmissioni televisive. Pasquale Piccirillo, che si trova ai domiciliari, è un noto e apprezzato odontoiatra ed è il proprietario delle televisioni del gruppo Lunaset, che comprendono Tv Luna1, Tv Luna2, Tv Luna Sat, TeleNostra di Avellino e Telebenevento, e del giornale Buongiorno Campania, che ha una doppia edizione locale: Buongiorno Caserta e Buongiorno Irpinia. Questo, comunque, il comunicato emesso dalla guardia di finanza di caserta: “L’operazione riguarda il consorzio “Tecno Caserta”, operante nel settore delle comunicazioni, che gestiva fondi per conto del Ministero dello Sviluppo economico. In tutto sono tre le misure cautelari emesse dal gip di Santa Maria Capua Vetere: oltre all’imprenditore Pasquale Piccirillo, il provvedimento è scattato per Mauro Piccirillo, 36 anni, commercialista, è stato applicato il divieto di dimora a Caserta; mentre per Giosuè Grimaldi, 63 anni, vicepresidente del consorzio, l’obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria. In una nota a firma del procuratore aggiunto della Repubblica, Luigi Gay, si legge che dalle indagini è emersa una truffa ai danni dello Stato, attuata mediante l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. Per gli indagati si profila il reato di truffa aggravata per il conseguimento di contributi pubblici, emissioni di Foi (fatture per operazioni inesistenti) per un imponibile di 3 milioni di euro ed iva pari a 600mila euro, dichiarazione fraudolenta per annotazione di Foi per circa 2 milioni di euro ed iva pari a 400mila euro. Inoltre, è stato appurato il reimpiego di fondi derivanti da Foi per un importo di 637.600 euro e bloccata l’erogazione da parte del Ministero dello Sviluppo Economico di un contributo pubblico pari a 381.896 euro. Pasquale Piccirillo, è ritenuto, in base a risultanze investigative, dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, l’ideatore dell’intera attività criminale al fine di ottenere un finanziamento di 782mila a fronte di fittizi investimenti pari a 3 milioni e 500mila euro. Nella stessa nota si legge ancora ” che, a tale scopo, Piccirillo, approfittando della situazione di difficoltà economica in cui versava il titolare di una società operante nel settore informatico, lo aveva costretto ad emettere nei confronti delle sue società fatture per operazioni inesistenti per un ammontare di circa 1 milione e 98mila euro ed iva per 219.600 euro. Fatture, queste ultime, utilizzate per la realizzazione di un progetto finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico denominato “Pia Networking” che nasce per promuovere la realizzazione di investimenti privati finalizzati a: valorizzare l’offerta turistica; accrescere, attraverso l’impiego di Ict, la competitività delle Pmi; migliorare le prestazioni ambientali delle imprese, contribuendo a rafforzare la competitività del sistema produttivo nazionale. I finanzieri hanno acquisito la documentazione presso il Ministero accertando l’esistenza dell’autorizzazione per l’erogazione della prima tranche di finanziamento pari a 381.896 euro, che non è stato conseguentemente stanziato grazie all’attività di polizia giudiziaria posta in essere.