L’addio di Solofra al 28enne defunto

L’addio di Solofra al 28enne defunto
“Lasciatemi viaggiare con la mia moto e con i miei pensieri verso l’orizzonte”. E’ l’estremo saluto a Giuseppe, il 28enne solofrano morto in un incidente stradale. Una frase che egli amava pronunciare spesso e che è stata ricordata da un amico durante l’omelia nella collegiata di San Michele Arcange…

L’addio di Solofra al 28enne defunto

“Lasciatemi viaggiare con la mia moto e con i miei pensieri verso l’orizzonte”. E’ l’estremo saluto a Giuseppe, il 28enne solofrano morto in un incidente stradale. Una frase che egli amava pronunciare spesso e che è stata ricordata da un amico durante l’omelia nella collegiata di San Michele Arcangelo in occasione dei funerali del giovane. Era una collegiata gremita, una comunità silenziosa e piegata dal dolore quella che ieri ha salutato uno dei suoi figli troppo prematuramente scomparso. “La vita è un dono che ci viene dato dal Signore, ha voluto ricordare monsignore Michele Alfano, e Giuseppe attraverso l’affetto che ha sempre nutrito verso la sua famiglia e quanti lo hanno conosciuto, attraverso il lavoro, lo studio, la gioia di vivere ha saputo valorizzare appieno questo dono che gli è stato fatto. In un attimo l’esistenza di questo giovane è stata spezzata, Giuseppe è stato sottratto all’affetto dei suoi familiari e di quanti gli volevano bene. Il vuoto che lascia è profondo ma noi siamo credenti, crediamo nella resurrezione e nella fede dobbiamo trovare la forza per dare un senso a questa morte”. “Rimango sconcertato di fronte a simili episodi”. A parlare è Antonio Guarino sindaco di Solofra. “Troppe volte la nostra comunità è stata costretta a raccogliersi attorno ad un feretro ed a piangere la morte prematura di un giovane. Giuseppe era un ragazzo discreto, pensoso. La sua era una famiglia attenta. Egli si dedicava al prossimo, aveva trovato nel volontariato un’occasione per porgere una mano, un sostegno ai meno fortunati e lo faceva per voleva essere presente, perché voleva contribuire alla crescita della nostra comunità”. “La presenza di tanti giovani oggi nella nostra Collegiata di San Michele Arcangelo testimonia l’affetto che circondava Giuseppe e che di certo continuerà a circondare la sua famiglia aiutandola ad affrontare questa difficile prova. Caro Giuseppe lasci nella nostra comunità un segno profondo, un dolore immenso. Sarà dura andare avanti perché con la tua morte è come se dal corpo della nostra comunità fosse stato strappato via un brandello di carne viva. Si tratta dia ferita che non si chiuderà facilmente”. Ad attendere il feretro fuori dalla collegiata decine, centinaia di persone che al passaggio della bara hanno lanciato petali di rosa e confetti.

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