Lavoro nero in Irpinia, allarme Cgil: calati i controlli

AVELLINO – “Siamo amareggiati per i dati diramati dal Cles. La doppia amarezza ci viene consegnata da due elementi importanti – dichiara il segretario provinciale della FILLEA CGIL di Avellino Antonio Famiglietti. Il primo riguarda il numero delle irregolarità rilevate che rimane altissimo sebbene una contrazione del 20% che però non può essere attendibile, in quanto, e qui vi è il secondo elemento di perplessità, il numero di ispezioni effettuate dagli organi preposti è diminuito del 50%. Si ha l’impressione, che piuttosto ad una riduzione delle irregolarità, che rimangono rilevanti dal punto di vista del valore assoluto, si siano allargate le maglie di prevenzione e repressione dei fenomeni. E’ sintomatico il dato riferito all’azione del nucleo dei Carabinieri di Avellino, che con l’avvicendamento al vertice del comando provinciale, ha visto un decremento notevole delle visite presso le attività produttive. Se da un lato – continua Famiglietti – il Governo ha determinato condizioni che consentono maggiore ricorso al lavoro nero ed irregolare, rendendo meno incisiva l’azione degli organismi ispettivi, non si può nascondere che questi, a livello locale hanno perso lo smalto e la vivacità dei mesi scorsi nella azione di prevenzione e repressione. Guardando all’esiguità dei controlli, che non intervengono, tra l’altro in settori fortemente soggetti al fenomeno del lavoro nero ed irregolare (Edilizia, Commercio e Concia) è evidente come i controlli non rispondano più ad un’ottica sinergica e di rete, ma vengono effettuati sporadicamente ed a macchia di leopardo, senza una regia unica che consenta di capillarizzare l’azione ispettiva. Purtroppo – osserva Famiglietti – gli organi ispettivi sono stati depotenziati nelle loro funzioni ma allo stesso tempo si sono adeguati ad una logica burocratica. E’ inattendibile, infatti, che in un periodo di crisi economica e di ricorso al sistema del massimo ribasso, entrambi elementi che avvantaggiano le imprese non regolari ed in odore di malavita organizzata, il settore dell’edilizia non sembra interessato più da fenomeni di irregolarità. Per questo motivo – conclude Famiglietti – la Fillea rifugge valutazioni entusiastiche, rilancia l’appello alle forze dell’ordine ad una intensificazione dei controlli, anche sotto il profilo quantitativo, riportando i livelli di guardia almeno pari a quelli fatti registrare lo scorso trimestre ed allo stesso tempo invita le istituzioni e gli enti locali, firmatari con i sindacati dei protocolli di intesa sulla sicurezza nei cantieri, a mettere in atto tutte le procedure per il controllo preventivo sui luoghi di lavoro e le opportune verifiche repressive del fenomeno”

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