Ci sono pure personaggi avellinesi coinvolti nell’indagine che ha portato all’emisione di misure cautelari nei confronti di soggetti accusati di vari reati finanziari: frode fiscale, riciclaggio, bancarotta. (LEGGI QUI)
Destinatari del provvedimento di arresto in carcere sono 13 persone responsabili a vario titolo di alcuni dei 45 capi di imputazione: Maurizio De Simone (43 anni) di Avellino; Federico Bianchi nato nel 1978 di Taglio di Po (Rovigo); Franco Enrico Borghi (70 anni) di Brescia; il tedesco Stefan Lehmann (62 anni), residente a Pistoia; Alexander Mair (53 anni) nato a Bressanone e residente a Brennero (Bolzano) ); Thanas Mitri albanese di 44 anni residente a Caprino Veronese (Verona); l’austriaco Christian Waschnig di 44 anni Innsbruck (Austria); Zhanna Zozulya, ucraina di 41 anni, residente a Bussolengo (Verona), Renato Ciulli nato a Castelfiorentino nel 1963, residente a Capraia e Limite (Firenze); l’ucraina Yevgeniya Ovdiyenko, 43 anni, residente a Marano Lagunare (Udine); il tedesco Stefan Wuensche nato nel 1979 e residente a Brennero (Bolzano), Antonio Buttazzo di 52 anni originario di San Cesareo (Lecce) ma residente a Cassano D’Adda; Ruggero Coniglio, nato a Bassano Del Grappa (Vicenza). nel 1960, con ultima residenza a Siracusa.
Gli avellinesi della Pistoiese
Il tedesco Stefan Lehmann, tra gli arrestati, è stato proprietario della Pistoiese Calcio, detenendo le quote di maggioranza della “Holding Arancione”. Indagato a Venezia nel 2022 per supposta evasione dell’Iva, aveva ceduto poi le quote a una società inglese. Garante del trust era l’avellinese Maurizio De Simone, 43 anni, arrestato all’alba di oggi mentre si trovava nella sede della Pistoiese. Dopo le formalità di rito è stato trasferito presso il carcere di Pistoia.
Recentemente si era interessato a De Simone anche la trasmissione “Striscia la Notizia” con un interessante servizio di Chiara Squaglia che aveva tentato di fare chiarezza sulla posizione del patron ufficialmente inibito dalla Figc ma, in realtà, pienamente operativo nella gestione della Pistoiese.
Pure Omar Vecchione di Avellino, finito agli arresti domiciliari, aveva fatto parte della Pistoiese Calcio attraverso la sua Omav, azienda di servizi per le imprese con sede legale in Roma e con altre unità operative sul territorio nazionale.
E così il De Simone, ex amministratore delegato del Trapani, inibito ad aprile 2021 per cinque anni dal tribunale federale nazionale della FIGC, era riuscito ad aggirare l’ostacolo della squalifica, mascherato da dipendente della Omav per operare così nel club arancione.
Con la Lega Dilettanti e la Figc che, ufficialente, nulla sapevano della posizione del De Simone, seppure gestore di fatto del club toscano.
In seguito all’indagine, avviata dalla Procura di Avellino, nell’ambito dei cosiddetti bonus facciate e bonus ristrutturazioni, che vide coinvolto anche Maurizio De Simone, dipendente amministrativo della Omav, il commercialista Antonio Gammieri di Portici (Napoli) ed altri, il 7 dicembre 2022 la Omav comunicò il suo licenziamento. Due settimane dopo, l’amministratore unico Alessandro Gammieri annunciò l’interruzione del rapporto tra Omar Vecchione e la Pistoiese.
Le molteplici attività dell’imprenditore
Tra le motivazioni del provvedimento cautelare emesso nei confronti dell’avellinese Maurizio De Simone anche quello di avere ottenuto 29 milioni di euro di crediti da bonus facciate, di cui oltre 7 milioni ceduti a terzi, con una monetizzazione di quasi 5 milioni.
De Simone era stato già arrestato il 6 agosto 2020 quale ex patron del Trapani accusato di avere sottratto circa 9 milioni di euro all’erario e 200mila euro dalle casse del club calcistico.
Quale amministratore delegato della Fm Service il De Simone in passato era stato indagato per autoriciclaggio, appropriazione indebita in concorso, infedeltà patrimoniale, reati tributari come l’utilizzo e l’emissione di false fatture, omessa dichiarazione.
Prima di diventare patron del Trapani, De Simone aveva tentato di acquistare anche il Matera Calcio e in precedenza si era occupato di molteplici attività quali la gestione di un importante call center in provincia di Avellino.
Arresti domiciliari per 9 soggetti
I provvedimenti riguardano: Giancarlo Bellinato di anni 68 di Bolzano; Flavio Angelo Brighenti (44 anni) di Toscolano Maderno (Brescia); il 50enne Mauro Candeloro di Roma; Roberto De Chiara nato a Rende nel 1969 e residente a Castelnuovo del Garda (Verona); Stefano Della Pia di anni 25 nato ad Avellino ma residente a Mercogliano (Avellino); Angelo Faicchio di 41 anni di Soresina (Cremona); Francesco Furlan di 78 anni di Ronchi dei Legionari (Gorizia); il commercialista Alessandro Romano di 48 anni di Lecce; Omar Vecchione di 49 anni di Avellino.
Divieto di esercitare uffici direttivi di persone giuridiche o imprese (per due anni) nei confronti del commercialista Franco Mazzarotto di Jesolo e Omar Vecchione di Avellino.
Altri provvedimenti e società coinvolte
Coinvolte nell’inchiesta diverse società suddivise in due gruppi: quelle che hanno chiesto e ricevuto finanziamenti per l’ammodernamento e l’innovazione (Altair di Roma, Avion Energy di Roma, Des Group di Isernia, Effe-Bio di Roma, Job&Joy di Castello di Cisterna, Mquadro Servizi di Roma, My Home Solution di Castello di Cisterna, Pro Zoo di Roma, Rami Trade di Roma, Royale di Lanciano) e quelle che hanno chiesto indebitamente i finanziamenti: Avin (Roma), Conmatic (Verona), DB Service (Frosinone), Digimark Group (Roma), Mailpostboxes (Roma), Omega (Roma), One X Time (Roma), San (Roma), Waschnig Legnami (Roma).
Per De Simone si parla di «soggetto partecipe dell’associazione a delinquere, procuratore della Des Group (tramite la quale avrebbe ottenuto oltre 29 milioni di crediti di bonus facciate, di cui oltre 7 ceduti a terzi per una monetizzazione di quasi 5 milioni di euro, ndr) e amministratore di fatto della società Omav».
Nuovi sviluppi dell’indagine
Il procedimento penale verte nella fase delle indagini preliminari e per effetto del principio della presunzione di innocenza, la responsabilità delle persone sottoposte ad indagine sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.
Intanto si prevedono nuovi ulteriori sviluppi della complessa indagine che potranno emergere in seguito agli interrogatori dei soggetti destinatari delle misure cautelati che potrebbero rappresentare uno degli anelli della catena di cui farebbero parte insospettabili e pure cosiddetti “colletti bianchi”, sicuramente esperti nella gestione burocratica della complessa materia relativa ai finanziamenti europei, soprattutto perfetti conoscitori di leggi e disposizioni specifiche.