Maxifrode da 45 milioni e soldi trasferiri in Cina, la Procura chiude l’inchiesta

La Procura di Avellino ha chiuso l’inchiesta che porto’ a marzo scvorso, all’emissione di misure cautelari e reali nei confronti di sei indagati per una maxi frode da 45 milioni di euro.

Il pm Luigi Iglio, il magistrato che ha coordinato le indagini dei militari delle Fiamme Gialle della Tenenza di Solofra, ha infatti firmato sei avvisi di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di altrettanti indagati , difesi dai penalisti Ennio Napolillo, Raffaele Tecce, Claudio Frongillo, Gennaro Tarallo, tutti a vario titolo indagati per i reati legati alla maxifrode.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica, avevano portato alla luce elementi che indicano come i due individui sottoposti a custodia cautelare in carcere (nelle fasi successive attenuata con i domiciliari) , tramite “prestanome” compiacenti e società “cartiere”, avessero messo in atto un sistema di frode fiscale di oltre 45 milioni di euro. Una parte di queste somme, circa 1,7 milioni di euro, è stata trasferita attraverso numerosi movimenti bancari verso paesi extracomunitari, con una particolare destinazione verso la Repubblica Popolare Cinese.

Le indagini hanno rivelato che gli indagati hanno eseguito diversi trasferimenti di capitali tra le società coinvolte nel sistema fraudolento, alternando cambi di amministratori e cessioni di quote societarie per eludere i sospetti e mascherare i capitali utilizzati. È stato anche accertato che i proventi illeciti sono stati riciclati attraverso contratti fittizi con altre aziende e la cessione di crediti, al fine di allontanare le responsabilità dalle società principali coinvolte.

Erano stati contemporaneamente emessi sequestri preventivi per un totale di circa 3 milioni di euro, in relazione ai reati di riciclaggio, reimpiego di profitti illeciti ed emissione di fatture per operazioni inesistenti.

Le indagini condotte dai militari della Guardia di Finanza della Tenenza di Solofra. Queste investigazioni hanno individuato una struttura organizzativa con base nel polo conciario di Solofra e diverse ramificazioni nelle province di Avellino, Salerno, Napoli e Fermo.

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