Mercato nero e affari da 500mila euro, riflessi anche in Irpinia

Operazione della polizia in varie città: eseguite tre ordinanze di arresto a San Giorgio a Cremano, Melito e Pavia su mandato del sostituto procuratore Valeria Vinci della Procura della Repubblica di Nocera Inferiore. Le indagini scaturiscono da altre operazioni riguardanti la truffa dei Tir. Le tre ordinanze di arresto sono nei confronti di Giacomo Di Franco, Enrico Oriani e Raffaele Santaniello. L’operazione è denominata “Operazione Di Francia” ed è svolta dalla polizia giudiziaria di Nocera I…

Operazione della polizia in varie città: eseguite tre ordinanze di arresto a San Giorgio a Cremano, Melito e Pavia su mandato del sostituto procuratore Valeria Vinci della Procura della Repubblica di Nocera Inferiore. Le indagini scaturiscono da altre operazioni riguardanti la truffa dei Tir. Le tre ordinanze di arresto sono nei confronti di Giacomo Di Franco, Enrico Oriani e Raffaele Santaniello. L’operazione è denominata “Operazione Di Francia” ed è svolta dalla polizia giudiziaria di Nocera Inferiore ed è nata dopo un controllo nel 2014 operato in un deposito a sant’Egidio del Monte Albino: le indagini che hanno originato questo filone hanno portato al sequestro di oltre 1200 capi di abbigliamento provento di un furto in un deposito di Brescia e destinato al Cis di Nola. Sono oltre trenta gli episodi delittuosi in danno di altrettante aziende e il danno stimato è di oltre 500mila euro. L’associazione a delinquere si procurava le merci in particolare da truffe a danno di ignare aziende, che venivano contattate da soggetti noti al sodalizio criminale attraverso contatti telefonici o email, con lo stesso modus operandi, attraverso l’utilizzazione fraudolenta delle credenziali di ditte realmente esistenti (tra cui una conceria di Solofra) per ordinare merci per poi rivenderle al mercato nero. Una volta entrati in possesso di dati di imprese realmente operanti sottoscrivevano un contratto di fornitura di prodotti (vino o altro) utilizzando quale amministratore e prestanome un ex dipendente della ditta stessa e facendo presentare un tale Marco Vanni, (rivelatosi inesistente) quale persona che si occupava di import export. Si trattava, come è evidente, di modalità operative particolarmente insidiose, in quanto non consentivano alle ditte (vittime), in sede di preventivo controllo, di rendersi conto della condotta truffaldina posta in essere in loro danno. Gli accertamenti pur diligentemente effettuati sulla documentazione trasmessa all’atto dell’affidamento dell’incarico davano, infatti, esito generalmente positivo, dal momento che – per effetto della spendita del nome dell’impresa – la ditta cui venivano ceduti i beni risultava apparentemente in regola e, per giunta, affidabile, in quanto operante sul mercato da molti anni. Veniva determinata in Sant’Egidio del Monte Albino la sede dell’organizzazione criminale, luogo peraltro ove veniva accertato il primo reato oltre che luogo ove veniva iscritto il primo fascicolo processuale. Come affermato dal pm presso la Procura di Nocera Inferiore Valeria Vinci (che ha ereditato il fascicolo dal pm Ersilio Capone), le risultanze investigative hanno permesso ulteriormente di portare alla luce diversi reati tra i Comuni di S. Egidio Monte Albino, Solofra (Avellino), Fisciano (Salerno), Milano, Monza, Melegnano e Pavia. Qui l’esistenza di gruppi organizzati dediti in via esclusiva alla ricettazione di merci da vendere sul “mercato nero” è risultato fenomeno ampiamente diffuso.

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