MONTEFORTE – Si prostituivano in cambio di 100 euro a prestazione. A scoprire le due donne napoletane sono stati gli agenti della squadra mobile di Avellino, che dopo accurati servizi di appostamento, hanno sottoposto a sequestro un’abitazione adibita a casa di prostituzione in via Campi 39, nel comune di Monteforte Irpino, deferendo in stato di libertà tre persone tutte originarie di Napoli.
L’attività traeva spunto da un sospetto “via vai” di uomini, che parcheggiavano l’auto sulla provinciale per poi entrare all’interno del condominio, inoltre in alcuni giorni della settimana venivano notate due donne che in abiti succinti aprivano il cancello elettrico del parco per entrare all’interno dello stabile.
Gli agenti durante il servizio di appostamento fermavano fuori dallo stabile un uomo il quale riferiva di aver consumato poco prima una prestazione sessuale in cambio di 100 euro, di aver conosciuto le due ragazze tramite una inserzione sul sito internet bakeka incontri.com, nel quale veniva indicato il numero telefonico per contattare una ragazza chiamata Sabrina con cui concordava una prestazione sessuale.
Sulla base di quanto assunto, gli agenti hanno deciso di intervenire all’interno dell’appartamento dove identificavano due donne: entrambi dichiaravano di praticare all’interno dell’appartamento il meretricio.
A seguito di perquisizione sono stati rinvenuti e sottoposti a sequestro un telefono cellulare attraverso il quale venivano fissati gli appuntamenti con i clienti, una consistente somma di danaro provento dell’attività illecita, numerosi profilattici e 1,294 gr di sostanza stupefacente del tipo marijuana.
Appena giunte in Questura, le due donne venivano sottoposte ai rilievi fotodattiloscopici ed a perquisizione. Entrambe dichiaravano di esercitare la prostituzione da circa 5 mesi, di prendere 100 euro per ogni prestazione sessuale e di adescare i clienti tramite il sito internet bakeka incontri. Venivano effettuati accertamenti per risalire alla proprietà dell’immobile che consentivano di appurare che la casa era di proprietà di un napoletano, che cedeva l’abitazione alle due prostitute in cambio di 100 euro al giorno.
Sulla base di quanto assunto anche il proprietario dello stabile veniva deferito in stato di libertà per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Una delle due donne veniva deferita anche per detenzione di sostanza stupefacente.