MONTORO – I Carabinieri della Compagnia di Baiano, costantemente impegnati in quella capillare attività di controllo del territorio tesa a garantire sicurezza e rispetto della legalità, hanno posto grande attenzione alla problematica, intensificando i controlli e garantendo la massima presenza di uomini sul territorio, soprattutto durante le ore notturne ed in quelle aree particolarmente colpite dal fenomeno, sia per prevenire i reati predatori che per intervenire con tempestività ed efficacia q… |
MONTORO – I Carabinieri della Compagnia di Baiano, costantemente impegnati in quella capillare attività di controllo del territorio tesa a garantire sicurezza e rispetto della legalità, hanno posto grande attenzione alla problematica, intensificando i controlli e garantendo la massima presenza di uomini sul territorio, soprattutto durante le ore notturne ed in quelle aree particolarmente colpite dal fenomeno, sia per prevenire i reati predatori che per intervenire con tempestività ed efficacia quando necessario. Ed ancora una volta tali sforzi hanno portati i loro frutti: i militari della Stazione di Montoro Superiore, durante un servizio di pattuglia, hanno intercettato tre giovani che si aggiravano con fare sospetto in una zona recentemente interessata da qualche furto in abitazione. All’esito del controllo, per un 40enne di Fisciano scattava la denuncia in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Avellino, diretta dal Procuratore Dott. Rosario Cantelmo, ritenuto responsabile del reato di inosservanza di provvedimento dell’Autorità: infatti, dagli immediati accertamenti emergeva che nei suoi confronti qualche mese fa era stato emesso il Foglio di Via Obbligatorio, con l’inibizione di far ritorno nel Comune di Montoro per un periodo determinato. E poiché anche a carico degli altri due giovani (un 30enne di Salerno ed un 35enne di Fisciano) emergevano precedenti di polizia per reati contro il patrimonio e la persona, gli stessi, che non erano in grado di fornire una plausibile giustificazione circa la loro presenza in quella zona (alla specifica richiesta dei militari operanti, rispondevano che stavano facendo “un giro”), venivano proposti per l’emissione della medesima misura di prevenzione.