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Morì folgorato sul cantiere: anche in Appello condanne confermate nei confronti di due imprenditori. Hanno rimediato in secondo grado un anno e sei mesi di reclusione. La vicenda è quella relativa alla morte di Alfredo Arcopagita avvenuta il 17 luglio del 2003. L’operaio, allora 35enne, stava eseguendo dei lavori di drenaggio con un’idrovora in un cantiere a rione San Tommaso ad Avellino. Secondo l’accusa, il giovane rimase folgorato per un difetto dell’impianto elettrico del cantiere. La difesa dei due imprenditori ha annunciato ricorso in Cassazione.