Nubifragio, anche Bisaccia chiede lo stato di calamità

Nubifragio, anche Bisaccia chiede lo stato di calamità

BISACCIA – Il calcolo dei danni causati dal maltempo sul territorio del comune di Bisaccia ha costretto il sindaco, Salvatore Frullone ad indirizzare alla Regione Campania, alla Provincia di Avellino, al Genio Civile, alla Comunità Montana “Alta Irpinia”, alla Prefettura e ancora ad altri uffici regionali e provinciali la richiesta di stato di calamità causato in particolar modo dalle abbondanti piogge che hanno avviato ed in alcuni punti peggiorato preoccupanti movimenti franosi.
“Le continue ed eccezionali avversità atmosferiche verificatesi nell’ultimo periodo – scrive l’amministrazione comunale nella nota – hanno creato difficoltà notevoli ed insormontabili per un piccolo comune montano come Bisaccia che, con grandi problemi di bilancio, riesce a malapena a gestire l’ordinario. Il vasto territorio rurale, per effetto delle continue piogge, si presenta quasi tutto dissestato da movimenti franosi che hanno reso intransitabili molte arterie stradali, danneggiando reti impiantistiche e prodotto il dilavamento di ampie aree seminative.
A questo si aggiunge l’ulteriore danno a carico delle aziende agricole che già in difficoltà per i ben noti problemi del settore ora si trovano a subire questa ulteriore penalizzazione. Alcune di esse sono rimaste isolate e altre rischiano di esserlo a breve. Basti pensare che pervengono quotidianamente presso i nostri uffici richieste di interventi di ripristino della viabilità, di regimazione delle acque meteoriche che devastano le colture agrarie e di interventi vari per assicurare i servizi essenziali”.
Rispetto ai dati raccolti dopo molti sopralluoghi da parte dei consiglieri Antonio Solazzo delegato all’agricoltura e Antonio Tanga delegato alla viabilità, il sindaco di concerto con i due consiglieri ha messo nero su bianco. “Le zone rurali – hanno fatto notare Solazzo e Tanga – sono tutte danneggiate ed in particolare i maggiori danni si registrano nelle contrade di Isca, Valle Fiumata, Ferrrelli, Piano dell’Aglio, Luzzano, Taccarelli, Calli, Cretaccio, Petrara, Oscata e Macchitella. E’ una emergenza continua rispetto alla quale facciamo il possibile per arginare quanto sta accadendo ma non basta, occorre che ci venga riconosciuto lo stato di calamità naturale e ad esso le relative risorse economiche adeguate alla circostanza eccezionale”.

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