Omicidio Cipolletta: RIS al lavoro sui reperti

Omicidio Cipolletta: RIS al lavoro sui reperti

Tutti gli elementi raccolti dagli investigatori sul luogo del delitto e sul corpo di Sabino Cipolletta, saranno vagliati presso i laboratori del centro RIS di Roma il prossimo 30 marzo. L’esame procederà attraverso i frammenti ritrovati sotto le unghie della mano sinistra della vittima, da frammenti di capelli di tracce ematiche ritrovate sui lenzuoli e quant’altro. Tutto per provare la compatibilità o meno con il DNA degli imputati. Le ispezioni disposte dal PM Maria Luisa Buono sono state sollecitate dai difensori dei maggiori indagati sulla vicenda: Mario Ferraro e Savino Cibelli. Gli accertamenti saranno utili per stabilire il ruolo degli indagati che attualmente sono reclusi nella casa circondariale di Bellizzi Irpino. A confessare per primo il delitto dell’anziano di Contrada, fu Cibelli che aveva accusato Ferraro di aver partecipato al delitto di Cipolletta. Successivamente, dal difensore di Ferraro, furono prese una serie di iniziative per portare la sua tesi di estraneità al fatto delittuoso del suo assistito, fu raccolto anche un fascicolo da parte di un investigatore privato con prove che potessero scagionare il Ferraro. Lo scorso 3 marzo il tribunale del riesame non ha accolto la richiesta di scarcerazione fatta dal legale di Ferraro che resta tuttora ristretto al Carcere di Avellino. Gli accertamenti del RIS potrebbero fornire elementi per chiarire la dinamica dell’omicidio e ricostruire che cosa ha innescato la furia omicida. Intanto allo stato delle cose una ricostruzione credibile fatta dagli inquirenti c’è già.

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