Omicidio Gioia, l’avvocato Rossi: “Per Elena 24 anni di reclusione non sono una passeggiata di salute”

Aldo Gioia

Elena Gioia e Giovanni Limata imputati con l’accusa di omicidio volontario del padre di lei, Aldo Gioia, è arrivata la sentenza. I due sono stati condannati a 24 anni di reclusione, oltre al risarcimento dei familiari e alla spese processuali. Accolta dunque la richiesta del pubblico ministero Vincenzo Russo. Tra novanta giorni, saranno depositate le motivazioni delle sentenza. Ma i difensori dei due imputati ricorreranno in Appello.

L’avvocato Livia Rossi, che difende Elena Gioia, ha detto chiaramente che presenterà ricorso. “Leggeremo le motivazioni e valuteremo, ovviamente non possiamo dare un giudizio a caldo sulla decisione dei giudici. Cercheremo di dimostrare questo in Appello. Io ritengo che, questa sentenza, poteva essere un po’ più contenuta, se non altro valutando anche alcuni fattori che abbiamo fatto emergere in fase dibattimentale”.

L’avvocato Rossi, infine, ha descritto anche la reazione di Elena e dei familiari al momento della lettura della sentenza: “Ovviamente sapevano tutti a cosa andavano incontro, chiaramente, questo è un tipo di contestazione per cui si rischia anche l’ergastolo. Nessuno si aspettava miracoli ed Elena non ha mai negato ciò che è accaduto. Sicuramente, per una ragazza di 19 anni, 24 anni non sono una passeggiata di salute. Inoltre, la madre di Elena, si trova a essere attaccata da tutte le parti. Oltre ad aver perso il marito, oltre ad avere un’altra figlia duramente colpita, ora ha anche una figlia condannata per omicidio. Speriamo che un giudizio d’impugnazione possa darci ragione. Elena, ad ogni modo, non è mai stata lasciata sola e, accanto, continua ad avere la sua famiglia”.

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