Penitenziaria, continua lo scontra a distanza tra sindacati

La replica dell’OSAPP non si fa attendere, specialmente se si tratta di intervenire in merito alla drammatica situazione dei colleghi in sevizio nella sede di Bellizzi Irpino. Così in una nota del sindacato che prende posizione dopo il comunicato del Sappe. “Non bisogna accettare facili compromessi – si legge – né quantomeno è possibile continuare questo dialogo fra sordi, la questione del Istituto di Bellizzi Irpino è complessa, e la presenza del Dott. Gianfranco De Gesu, nel ruolo di Direttore dell’Ufficio del Personale della Polizia Penitenziaria, dovrebbe indicare già di per sé, la presenza di certo coefficiente di criticità, che solo una persona poco attenta, può considerare marginale. Se poi minimizzare è l’ordine di scuderia di un’intera sigla sindacale, allora vuol dire che la miopia è diventata una malattia contagiosa. È ovvio che, ad abbandonare il tavolo di contrattazione c’erano, oltre all’OSAPP anche il SINAPPE, uniti ad altre due sigle di tutto rispetto come la UIL e l’UGL. È ovvio che da un certo periodo anche queste ultime non godono certo delle simpatie da parte del SAPPe. Inoltre considerato che il SAPPe vanta di essere la sigla più rappresentativa, risolva i problemi, invece di gongolarsi con cifre che non indicano i reali disaggi del personale in servizio. Non vorrei essere malizioso, tuttavia occorre notare, che più aumentano le tessere al SAPPe più problemi del personale rimangono irrisolti nei vari meandri dell’amministrazione penitenziaria. E non voglio certo insegnare il mestiere a nessuno, ma in una struttura come quella di Bellizzi Irpino si dovrebbero affrontare una buona volta questioni che aumentino il benessere del personale. Invece la sigla sindacale SAPPe, sembra diventata il braccio “sinistro” nelle mani della CGIL. Sinceramente se queste sono le prospettive, non credo che ci siano i requisiti per continuare a discutere, e se il livello del confronto dovesse scendere ancora più in basso, allora vuol dire che ci asterremo dal seguire le provocazioni di una sigla che mostra non poche fragilità, che già appare isolata da tutte le restanti sigle sindacali. Pertanto, la via della trattativa separata non è illogica, è motivata da un’eccessiva arroganza da parte del SAPPe, che dimostra scarso spirito di confronto e forti tendenze autoritarie. Si renda conto dunque, e se il SAPPe ha mal di pancia se lo curi, senza puntare il dito. In fine, noi dell’OSAPP non sopportiamo più, di essere indicati come un nemico da abbattere. Non mi stancherò mai di ricordare al Sig. Fattorello, che siamo solo concorrenti, non siamo nemici”.

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