Pericolo randagismo: decine i cani recuperati |
Pericolo randagismo: decine i cani recuperati
Molta attività dei Carabinieri della Compagnia di Montella, coordinati dal Comando Provinciale di Avellino, stanno ponendo in essere servizi di osservazione e prevenzione riguardo il fenomeno del randagismo, principalmente al fine di scongiurare il verificarsi di drammatici e recenti episodi di cronaca ed in particolare della serie di drammatiche aggressioni che hanno evidenziato che il fenomeno sta assumendo dimensioni preoccupanti, soprattutto al Sud . La causa principale del randagismo è da ricondursi all’inciviltà delle persone che dopo il primo entusiasmo tendono a disfarsi dei loro ex- amici a quattro zampe, i quali abbandonati improvvisamente a se stessi finiscono per riunirsi in gruppo e a costituire il così tanto temuto branco che si nutre di scarti e di qualsiasi cosa trovi e per fame, quando è disperato, può arrivare ad aumentare la propria aggressività e ad attaccare anche l’uomo, come purtroppo si è verificato recentemente, specie ai danni di bambini. Sebbene l’Irpinia abbia da sempre avuto un ottimo e tradizionale rapporto con la natura e con gli animali in particolare si sono verificati anche qui alcuni allarmanti episodi e se non si ponesse in essere un’ adeguata prevenzione la situazione potrebbe degenerare. Ed è proprio per questo che i Carabinieri stanno attuando un costante e mirato dispositivo di monitoraggio del fenomeno nonché di vigilanza, cosa che ha consentito, per esempio , che alcune settimane fa i Carabinieri della Compagnia di Montella non solo sottraessero una bambina accerchiata all’assalto di un gruppo di cani randagi nel comprensorio turistico dell’Altopiano del Laceno, ma mettessero in fuga anche alcuni randagi che in branco avevano assalito pollai della zona facendo strage di polli e conigli . I controlli preventivi dei Carabinieri sono stati svolti in collaborazione con il personale veterinario della competente ASL di Avellino interessando in particolare il Laceno e le vaste contrade dell’Alta Irpinia disseminata di casolari e masserie. L’intera attività ha permesso di porre sotto tutela una trentina di cani che sono successivamente stati portati nei canili della zona per la custodia ed il mantenimento ed il successivo inserimento del microchip previsto, limitando le situazioni di rischio in particolare nelle zone che saranno interessate dai maggiori flussi turistici per le festività pasquali. Le attività messe in atto dai Carabinieri hanno una duplice finalità: innanzitutto quello di ridimensionare il clima di generale e spesso ingiustificata fobia che si è generato in questi giorni ed in secondo luogo quello di evitare che qualcuno possa pensare di risolvere drasticamente il problema, magari avvelenando i cani randagi: alcuni episodi, purtroppo, sono già stati segnalati in Irpinia. I controlli mirano, non solo ad individuare e catturare i randagi, ma sono tesi anche alla verifica del rispetto delle norme legate alla custodia degli animali, quale l’ iscrizione all’Anagrafe Canina Regionale e l’installazione di microchip identificativi, per consentire agli enti locali di incaricare ditte specializzate nel recupero ed asilo dei randagi in strutture idonee attrezzate ed autorizzate dalle competenti Autorità comunali e sanitarie. I proprietari di cani, infatti, oltre ad avere cura del proprio animale devono provvedere ad adempiere a tutte le procedure di identificazione e registrazione per non incorrere in denunce o sanzioni amministrative, il tutto anche per impedire che gli animali possano essere abbandonati e trasformarsi così da amici dell’uomo in pericolosi predatori. Il contrasto al fenomeno del randagismo, infine, oltre che alla tutela della salute pubblica è finalizzato a salvaguardare anche due importanti e fondamentali settori per l’economia irpina: il turismo, che potrebbe subire dei grossi danni a causa della presenza dei randagi negli spazi aperti molto frequentati dai turisti che con l’approssimarsi della bella stagione torneranno ad affollare le strutture ricettive dell’Alta Irpinia; ed il settore agroalimentare per i possibili attacchi ai numerosi allevamenti da parte di cani resi affamati e feroci dall’abbandono.