Processo Mori, Pm Di Matteo: Mancino ha tentato di inquinare prove

E’ iniziata questa davanti alla quarta sezione del Tribunale di Palermo la requisitoria nel processo contro l’ex capo del Ros, Mori, e il colonnello Mauro Obinu, imputati di favoreggiamento aggravato a Cosa nostra circa la mancata cattura del boss di mafia Bernardo Provenzano risalente all’inizio degli anni ’90. Il sostituto procuratore Nino Di Matteo e l’aggiunto Vittorio Teresi, oggi non formuleranno le richieste. Previsto che la requisitoria proseguira’ nell’udienza del prossimo 5 aprile. Sec…

E’ iniziata questa davanti alla quarta sezione del Tribunale di Palermo la requisitoria nel processo contro l’ex capo del Ros, Mori, e il colonnello Mauro Obinu, imputati di favoreggiamento aggravato a Cosa nostra circa la mancata cattura del boss di mafia Bernardo Provenzano risalente all’inizio degli anni ’90. Il sostituto procuratore Nino Di Matteo e l’aggiunto Vittorio Teresi, oggi non formuleranno le richieste. Previsto che la requisitoria proseguira’ nell’udienza del prossimo 5 aprile. Secondo l’accusa, i due avrebbero in qualche modo aiutato la latitanza del capomafia Provenzano.
“In questo processo, durato quasi cinque anni, e’ emersa la piu’ complessa storia dei rapporti tra lo Stato e la mafia tra gli anni Ottanta e Novanta”. Inizia così la requisitoria del pm Di Matteo. “Una storiona cui una parte delle istituzioni – prosegue – per un’inconfessabile ragione di Stato, ha cercato e ottenuto il dialogo con l’organizzazione mafiosa nel convincimento che quel dialogo fosse utile a fermare le manifestazioni piu’ violente della criminalita’ e a ristabilire l’ordine pubblico. Questo e’ un processo drammatico in cui lo Stato processa se stesso”.
Le intercettazioni delle telefonate tra l’ex ministro dell’Interno Nicola Mancino e il consigliere del Presidente della Repubblica Loris D’Ambrosio, entrano nella requisitoria del processo. A citare le intercettazioni e’ stato il pm Di Matteo che ha definito quelle telefonate come ”uno dei tanti tentativi di strumentale inquinamento della prova in questo procedimento”. ”Questo e’ il processo nel quale Mancino ha palesato di non tenere in conto l’autonomia del vostro giudizio chiamando il consigliere del Presidente della Repubblica Loris D’Ambrosio, cercando conforto nelle piu’ alte cariche dello Stato per evitare il confronto – ha aggiunto Di Matteo – . Questo e’ il processo in cui testi particolarmente qualificati come ministri o membri delle forze dell’ordine hanno reso dichiarazioni contraddittorie e incompatibili. A molti e’ venuta la memoria solo dopo le dichiarazioni di Massimo Ciancimino”.

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