L’annunciata protesta “rumorosa” non è andata in scena. Per ora è tregua. Hanno assistito in silenzio all’ennesima udienza che si è celebrata al tribunale di Avellino mostrando comunque insofferenza e per certi versi nervosismo. I familiari delle vittime della strage del bus continuano a denunciare la lentezza del procedimento in atto a piazzale De Marsico, ma questa mattina rispetto a quanto prospettato una decina di giorni fa hanno preferito rinviare ogni forma di contestazione pacifica.
In aula – intanto – continuano a sfilare i testimoni proposti dai legali degli imputati. Questa volta è toccato a quelli “sponda” motorizzazione civile, accusati di aver falsificato gli atti della revisione del bus precipitato nel luglio del 2013 dal viadotto Acqualonga. Per questo motivo nel 2014 furono anche arrestati. Ed è proprio grazie all’inchiesta sulla strage che si è aperto un filone importante a Napoli che ha portato all’aperta di un’indagine sulle revisioni effettuate dalla motorizzazione del capoluogo partenopeo.