Solofra, riaprono le concerie: ancora irregolarità

Solofra, riaprono le concerie: ancora irregolarità
Con la riapertura delle concerie, dopo la pausa estiva, ripartono i controlli dei carabinieri finalizzati a verificare il rispetto della legislazione in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e sul regolare impiego degli operai. Nella giornata di ieri, l’ispezione dei carabinieri di Solofra e del…

Solofra, riaprono le concerie: ancora irregolarità

Con la riapertura delle concerie, dopo la pausa estiva, ripartono i controlli dei carabinieri finalizzati a verificare il rispetto della legislazione in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e sul regolare impiego degli operai. Nella giornata di ieri, l’ispezione dei carabinieri di Solofra e del personale della Direzione Provinciale del Lavoro di Avellino è stata diretta a un’inchiodatrice di via Turci Castello. I carabinieri hanno verificato la presenza di 9 lavoratori, di cui 7 italiani e 2 indiani, i cui successivi accertamenti hanno potuto acclarare essere tutti regolari tranne 2. I due irregolari, un italiano e un indiano non erano infatti mai stati assunti. Dopo ulteriori accertamenti sull’identità personale dell’extracomunitario hanno permesso di scoprire che lo stesso era pure clandestino in Italia e colpito da un provvedimento di espulsione risalente al maggio scorso. In base al nuovo decreto sicurezza e al nuovo reato di clandestinità, l’uomo è stato arrestato dai carabinieri e verrà nei prossimi giorni portato in giudizio davanti al Tribunale di Avellino. Per quanto concerne invece lo stabilimento conciario, i militari dell’arma hanno – come di consueto – trovato varie irregolarità. Anzitutto è emerso come al personale impiegato non fosse mai stata impartita la prevista formazione obbligatoria, ovvero nessuno gli ha mai spiegato, nei termini previsti dalla legge, l’uso dei macchinari e le norme sulla sicurezza, né alcuno di loro era mai stato sottoposto alla prescritta visita medica. In più, l’attività lavorativa dell’inchiodatrice veniva svolta senza autorizzazione sanitaria, senza l’autorizzazione per l’emissione dei fumi nell’atmosfera e senza che fosse stato mai rilasciato il certificato antincendio. Deferito, dunque, il titolare dell’azienda conciaria, per i reati connessi alla legge sulla sicurezza sui luoghi di lavoro e sanitarie. Inoltre, il macchinario di inchiodatura e rifilatura pelli è stato posto sotto sequestro.

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