Rogo ex cinema Eliseo, Montefusco: “Colpita al cuore la città”

“Con il rogo dell’ex Eliseo si è voluto colpire al cuore la città di Avellino” – lo afferma Roberto Montefusco, esecutivo provinciale Sinistra Ecologia e Libertà. “Non solo – continua Montefusco – si è scelto un luogo simbolico per generazioni di avellinesi, dove tante speranze di riscatto ed emancipazione si sono manifestate, ma si è voluto anche compromettere il futuro di quella struttura e la realizzazione della casa del cinema intitolata a Camillo Marino e Giacomo D’Onofrio. Sono oggettive…

“Con il rogo dell’ex Eliseo si è voluto colpire al cuore la città di Avellino” – lo afferma Roberto Montefusco, esecutivo provinciale Sinistra Ecologia e Libertà. “Non solo – continua Montefusco – si è scelto un luogo simbolico per generazioni di avellinesi, dove tante speranze di riscatto ed emancipazione si sono manifestate, ma si è voluto anche compromettere il futuro di quella struttura e la realizzazione della casa del cinema intitolata a Camillo Marino e Giacomo D’Onofrio. Sono oggettive le responsabilità della Giunta uscente, che ha lasciato questo patrimonio della città inutilizzato ed incustodito, rendendosi colpevole di ritardi ed incuria imperdonabili. A nulla sono servite le sollecitazioni e la mobilitazione di pezzi della società civile avellinese, delle associazioni giovanili, di quelle legate al cinema. Chi fino a ieri ha amministrato la città era evidentemente “in altre faccende affaccendato”. Quel che si è manifestato con l’azione del 2 gennaio è tuttavia un salto di qualità: non una semplice azione teppistica, ma la volontà precisa di colpire e danneggiare quel luogo per renderlo non più fruibile alla città. E’ necessario fare subito chiarezza su quanto accaduto, perché da tempo ad Avellino si respira un’aria torbida, con gruppi che agiscono da “padroni della città”. Dunque la verità, innanzitutto. E poi occorre restituire la città a chi è in grado di prendersene cura. Chi ha consentito che l’ex Eliseo restasse un luogo senz’anima e senza futuro, come tante strutture abbandonate di Avellino, per cortesia si faccia da parte, perché c’è una città migliore a cui tocca scrivere una pagina di speranza”.

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