Roma, uccide la moglie e si spara: erano originari dell’Irpinia

Ha aspettato la moglie e il figlio con la nuora, nel cortile di casa: avrebbe dovuto accompagnarli nel suo appartamento: la donna, dalla quale si era separato, si era recata a casa per raccogliere le ultime cose.

Invece è avvenuta una tragedia.

E’ successo nel quartiere Primavalle a Roma, in un appartamento di via Francesco Maria Torrigio, al civico 102.

Nicola Russo, 67 anni, guardia giurata in pensione, ha sparato e ucciso la moglie Gerarda Di Gregorio, 63 anni e poi si è suicidato, utilizzando la stessa pistola.

Entrambi erano originari di San Sossio Baronia ma risiedevano nella Capitale dagli anni ’80, pure facendo spesso ritorno in Irpinia.

Nel paese irpino Gerarda e Nicola avevano ancora parenti e diversi amici che hanno appreso con sgomento la tragica notizia.

Lite e spari

L’incontro doveva servire per una spartizione di oggetti, anche di valore, tra la coppia che si era da poco separata. Ma la situazione è presto precipitata, nel peggiore dei modi.

Con la mamma e il figlio c’era anche la nuora che, scampata alla morte, ha raccontato quanto accaduto agli investigatori.

Secondo la ricostruzione dei fatti, all’arrivo dei tre nell’appartamento è scoppiata l’ennesima lite tra i coniugi.

L’ex vigilante si è avventato sulla donna brandendo un coltello. Le ha sferrato subito alcuni fendenti, ma il figlio è intervenuto per bloccarlo. E ha quasi avuto la meglio.

Il 44enne Roberto Russo si è frapposto fra il padre e la madre, ha tentato disperatamente di strappare la lama dalle mani del genitore che è riuscito ad estrarre la sua pistola calibro 7.65 e ha fatto fuoco più volte, contro moglie e figlio.

Almeno otto i colpi esplosi dall’uomo che aveva il divieto di detenere armi da fuoco.

Due morti e un ferito

Nicola Russo, dopo aver visto moglie e figlio a terra, nella zona tra il salone e il terrazzino che si affaccia sulla strada, si è puntato l’arma alla tempia e ha premuto il grilletto ancora una volta.

A chiamare i soccorsi sono stati i vicini di casa allertati dalle grida e dagli spari: “Li abbiamo sentiti gridare, poi ci sono stati gli spari”, hanno riferito poi agli uomini del Commissariato di Polizia di Primavalle, intervenuti sul posto.

I coniugi sono stati trasportati uno al Gemelli e l’altra al Cristo Re dove sono deceduti subito dopo il ricovero.

A provocare la morte della donna sarebbe stato uno dei proiettili che le ha devastato un polmone, causandole una devastante emorragia.

Il figlio Roberto è stato operato d’urgenza ed è ricoverato in rianimazione. I medici per tentare di salvargli la vita, lo hanno sottoposto ad un delicato intervento chirurgico all’addome.

Una famiglia distrutta per una lite coniugale.

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