San Tommaso, scoperta lavanderia industriale abusiva

AVELLINO – Nel quadro della costante attenzione alla tutela dell’ambiente, nella giornata di ieri gli uomini della Compagnia di Avellino hanno sottoposto a sequestro un locale di circa 130 metri quadri abusivamente adibito a lavanderia industriale. Una preliminare attività di indagine e di appostamenti aveva fatto convergere verso un locale sottostante una abitazione privata sita in contrada San Tommaso di Avellino i sospetti che nello stabile fosse in attività una vera e propria lavanderia industriale abusiva, in grado di fornire i suoi servizi a prezzi più bassi in virtù di assenza di autorizzazioni e mancato rispetto delle norme a tutela dell’ambiente. Nella mattinata di ieri si dava quindi corso all’intervento, finalizzato a verificare la sussistenza delle prescritte autorizzazioni e dell’altra documentazione prevista dalle disposizioni in materia di tutela ambientale (decreto legislativo nr. 152 in data 03.04.2006). All’interno del locale, dotato dei macchinari e dell’attrezzatura tipica di una lavanderia industriale (lavatrici, stiratrice, essiccatrice, quantitativi industriali di saponi e solventi),si trovavano due persone intente a lavaggio e stiratura di tovaglie, tovaglioli e altre dotazioni in tessuto per alberghi e ristoranti. Veniva richiesto al responsabile dell’opificio, di esibire le autorizzazioni previste per legge (soprattutto quelle relative allo scarico delle acque reflue industriali derivanti dall’attività di lavaggio industriale), nonché ogni ulteriori autorizzazione e comunicazione amministrativa relativa all’esercizio dell’attività: il titolare dell’esercizio non era in grado di esibire alcuno di questi documenti in quanto, di fatto, la lavanderia non era stata mai autorizzata all’esercizio dell’attività. Il minuzioso sopralluogo esperito all’interno del locale permetteva di accertare che i reflui provenienti dall’attività di lavanderia industriale era abusivamente scaricati nella rete fognaria mediante collegamento diretto tra i tubi di scarico delle singole lavatrici che venivano convogliati all’interno di due pozzetti di raccordo. Le acque di scarico, dopo esser affluite in un terzo pozzetto nei pressi dell’ingresso della lavanderia, defluivano direttamente nella rete fognaria mediante il collegamento diretto di un altro tubo. Il locale, per un’estensione di circa 130 metri quadrati , e tutti i macchinari ed attrezzature ivi contenuti erano sottoposti a sequestro preventivo e nei confronti del titolare dell’attività, identificato per tale M.F. (di anni 37) di Avellino, scattava la denuncia alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Avellino per i ravvisati estremi del reato di cui all’articolo 137 del decreto legislativo nr. 152 in data 03.04.2006 (normativa in materia ambientale).

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