Santa Paolina: furto in chiesa, spariti due calici in ottone

Furto in chiesa a Santa Paolina. E’ accaduto alcuni giorni fa. Ne dà notizia Isacco Luongo. “È passata da pochi giorni, la festività della nostra Santissima Paolina, patrona del nostro paese, e chi scrive sta conducendo uno studio storico culturale – dice – che dovrebbe far risaltare tutti quei fatti e quelle circostanze che ci rendono orgogliosi d’appartenere a questo piccolo grande comune; e non importa se il sindaco Angelina Spinelli ha chiuso le porte dell’archivio al progetto “Conserviamo la memoria”, ed al libro della Confraternita. Però faccia qualcosa per non far restare spalancate le porte della Chiesa di “Santa Paolina e San Felice” ai ladri d’oggetti sacri o di opere d’arte”. Isacco Luongo esorta l’amministrazione a non abbassare la guardia. “Dobbiamo cercare di salvaguardare – aggiunge – in maniera adeguata anche il più piccolo oggetto che appartiene alla nostra comunità. E considerando che la Chiesa oltre ad essere manifestazione concreta della fede della nostra gente, rappresenta l’unico monumento storico rimasto, quindi da tutelare anche sotto il profilo culturale. Così suppongo che, dotare la Chiesa di telecamere di videosorveglianza non credo sia una cattiva idea. Dico questo, non solo per i fatti del 28 luglio scorso, che sto per denunciare nel presente comunicato; ma faccio riferimento ad una lunga serie di eventi che sono ad esso precedenti, ricordo che nessuno ha mai trovato ostacoli nel compiere queste ruberie di bassa lega. E voglio sperare che non ci sia qualche basista in paese, non riesco ad immaginare figura più infida e più meschina di colui che, per pochi spiccioli di vile denaro, tradisce la fiducia e i valori della sua gente. Detto questo, passo alla cronaca dei giorni scorsi. Era sabato 28 luglio 2012, in paese c’era aria di festa, la Chiesa era aperta, gli altari erano pieni di fiori profumati e candidi. Alle ore 17:30 circa il parroco lasciava la chiesa, per sbrigare alcune incombenze, restando comunque in paese – Così il parroco Don. Vital Murhimanya, – racconta i fatti. Lo stesso ha sporto denuncia ai Carabinieri dichiarando il furto di due calici posti sull’Altare Maggiore. Chiaramente non vi sono sospetti, e non si conosce la natura del gesto, però al di là del valore economico, l’evento colpisce la comunità tutta, perché chi ha compiuto l’azione ha agito indisturbato, senza che nessuno se ne accorgesse”.

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