CRONACA BAIANO – Nel contesto dell’intensificazione dell’attività a contrasto del lavoro nero, nella mattinata dello scorso 23 agosto militari della Tenenza di Baiano, agli ordini del maresciallo aiutante DANIELE, sono intervenuti presso un capannone situato in Baiano, avente per oggetto l’attività di lavanderia industriale.
I finanzieri, al termine dell’espletamento di una specifica attività di “intelligence” nell’ambito del comparto dei reati ambientali, hanno effettuato un blitz all’interno della prefata attività commerciale, dedita al lavaggio delle tovaglie e della biancheria di alberghi e ristoranti. L’attività operativa, scaturita dopo diversi giorni di appostamento, effettuato proprio nelle immediate adiacenze della predetta lavanderia, che ha permesso di evidenziare una movimentazione di persone e di mezzi sospetta, in quanto accedevano in orari poco consueti nonostante il cancello d’ingresso fosse costantemente chiuso.
L’ispezione ha consentito di accertare che nel capannone in questione operava un’azienda che gestiva la struttura di lavanderia industriale, mentre, particolare alquanto curioso, il personale ivi impiegato era appartenente ad un’altra ditta. Tale situazione lavorativa e strutturale, ha evidenziato, in entrambi i casi, considerevoli irregolarità in considerazione del fatto che l’immobile ove veniva svolta l’attività di lavanderia è’ risultato sprovvisto di qualsivoglia certificazione sanitaria, di prevenzione incendi e di sicurezza. Inoltre, le successive operazioni di perquisizione hanno consentito di individuare che, tramite vari segmenti di tubo collegati ingegnosamente tra loro, e grazie all’ausilio di una pompa sommersa rinvenuta all’interno di un pozzo interrato, tutti i residui industriali derivanti dal lavaggio dei capi, contenenti numerosissime sostanze chimiche, venivano sversati nella rete idrica fognaria comunale, senza subire alcun processo di depurazione preliminare.
Le investigazioni, proseguite per l’intera mattinata ed estese anche ai fini previdenziali ed assistenziali del personale rinvenuto all’atto dell’accesso, hanno consentito di appurare, inotre, che sette lavoratrici su dieci, intente al lavaggio e al confezionamento della biancheria, sono risultate completamente in nero. Gli accertamenti in questione si sono conclusi con la denuncia a piede libero per il titolare della struttura, tale N.S. di anni 57, originario della provincia di Napoli, per il reato di cui all’art.137 D.Lgs. 152/2006 con il conseguenziale sequestro dell’intero capannone di circa 1000 mq., nonchè con la segnalazione agli organi competenti del datore di lavoro, tale F.M. di anni 41, originario di Napoli, in relazione alla accertata violazione in materia di contributi assistenziali e previdenziali.