Serino, conceria al lavoro nonostante il sequestro

Serino, conceria al lavoro nonostante il sequestro
Nella giornata di ieri, i militari della Stazione Carabinieri di Serino hanno effettuato l’ennesimo controllo contro i reati ambientali, contro il lavoro nero e le inadempienze alla normativa sulla sicurezza sui luoghi di lavoro. L’obiettivo del controllo è stata una conceria che già nel corso del 2…

Serino, conceria al lavoro nonostante il sequestro

Nella giornata di ieri, i militari della Stazione Carabinieri di Serino hanno effettuato l’ennesimo controllo contro i reati ambientali, contro il lavoro nero e le inadempienze alla normativa sulla sicurezza sui luoghi di lavoro. L’obiettivo del controllo è stata una conceria che già nel corso del 2008 era stata sottoposta a sequestro penale dagli stessi militari di Serino per gravi inadempienze alle normative in materia di prevenzione degli infortuni e di inquinamento ambientale.
Al momento dell’ingresso, i carabinieri hanno potuto riscontrare che nonostante il sequestro, allora convalidato dalla Procura della Repubblica di Avellino, l’azienda conciaria era di nuovo in funzione. All’interno vi erano infatti 3 operai, due albanesi ed 1 indiano. Durante i controlli, effettuati anche in collaborazione con il corpo forestale dello stato e con il personale dell’ispettorato del lavoro di Avellino, i carabinieri di Serino hanno avuto modo di constatare che l’attività conciaria era altamente inquinante. Infatti, le acque reflue provenienti dalla produzione industriale venivano convogliate in un tubo in pvc che finiva direttamente in un’are agricola attigua alla conceria. Su questa stessa area, oltre a tale sversamento illecito, erano altresì accatastati scarti di pellame, anch’essi residuo dell’attività produttiva, e riuniti in un deposito incontrollato proprio a contatto con il terreno sottostante.
Nel frattempo, i controlli sui tre operai impiegati nell’azienda hanno fatto emergere come uno di essi, per la precisione il cittadino indiano, non fosse regolare in Italia. Al termine degli accertamenti sull’identità personale, i militari hanno potuto riscontrare che il medesimo indiano si era reso inottemperante al Decreto di espulsione emesso a suo carico dal Prefetto di Avellino. Per questo motivo, lo straniero è stato subito tratto in arresto. Per ciò che invece riguarda gli altri controlli alla conceria, i carabinieri hanno terminato l’ispezione con due denuncie in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Avellino, rispettivamente a carico della titolare dell’azienda conciaria e del proprietario del terreno limitrofo, su cui venivano accantonati i rifiuti. Per la prima, una donna serinese classe 1971, i reati a lei contestati sono la violazione di sigilli, l’impiego di manodopera clandestina e i reati connessi con l’inquinamento ambientale, anche se sono ancora in corso ulteriori accertamenti volti a censire eventuali ulteriori responsabilità inerenti alla sicurezza sui luoghi di lavoro. Per il proprietario del terreno, un libero professionista, anch’egli serinese, classe 1962, i reati a suo carico contestati sono quelli inerenti il getto pericoloso di cose e lo scarico illecito di acque reflue industriali. Alla fine degli accertamenti, all’azienda conciaria e al terreno ad essa attiguo sono stati posti dei nuovi sigilli, essendo essi stati nuovamente sequestrati dai carabinieri della Stazione di Serino, assieme a tutti i macchinari contenuti e ai rifiuti ivi accatastati. Nel frattempo, lo straniero arrestato per il provvedimento di espulsione spiccato a suo carico è stato trattenuto tutta la notte nelle celle del comando provinciale del carabinieri di Avellino e dovrà essere condotto, nella mattinata odierna, dinanzi ai giudici del Tribunale di Avellino per la celebrazione del rito per direttissima.

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