Solofra, ennesima conceria sequestrata

Solofra, ennesima conceria sequestrata
Ennesimo episodio d’illegalità legato all’attività conciaria nel polo industriale di Solofra ed ennesimo ordine di sospensione amministrativa dell’attività lavorativa. Ancora una volta si tratta di un’azienda conciaria sorpresa a impiegare lavoratori in nero e priva delle norme sulla sicurezza su…

Solofra, ennesima conceria sequestrata

Ennesimo episodio d’illegalità legato all’attività conciaria nel polo industriale di Solofra ed ennesimo ordine di sospensione amministrativa dell’attività lavorativa. Ancora una volta si tratta di un’azienda conciaria sorpresa a impiegare lavoratori in nero e priva delle norme sulla sicurezza sui luoghi di lavoro. I carabinieri della stazione di Solofra vi hanno condotto un’attività ispettiva proprio nella giornata di ieri, constatando che sui 5 operai complessivi, 2 erano irregolari perché mai assunti, quindi totalmente in nero. Proseguendo l’attività ispettiva sui macchinari di rifilatura e inchiodatura pelli, i militari hanno constatato la mancanza di molti dei requisiti richiesti dalla normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Nello specifico mancava del tutto la formazione/istruzione obbligatoria che ogni datore di lavoro è obbligato a fornire ai suoi lavoratori per istruirli sulle corrette modalità di utilizzo dei macchinari e sui rischi connessi all’uso degli stessi. Poi, mancava come di consueto la sottoposizione dei lavoratori alla visita medica obbligatoria: vale a dire che nessuno dei lavoratori era mai stato visitato da un medico onde verificarne l’idoneità psico-fisica al lavoro svolto e valutare le eventuali conseguenze del lavoro sul fisico dell’operaio. Ancora non era stato correttamente redatto il piano sulla sicurezza sui luoghi di lavoro e contestuale valutazione dei rischi a essa correlati, che non è altro che un documento nel quale vengono compendiati tutti i possibili rischi derivanti e connessi all’attività lavorativa svolta e i rimedi e le soluzioni per evitare detti rischi. Infine, l’intera attività era svolta in assenza della prescritta autorizzazione sanitaria, motivo per cui, al termine dell’ispezione, i carabinieri hanno dovuto ordinare la immediata sospensione dell’attività lavorativa, in attesa che le competenti autorità amministrative alutino l’idoneità dei luoghi di lavoro. Nel contempo, viste tutte le irregolarità connesse alla legge sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, il titolare dell’azienda conciaria è stato deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Avellino, responsabile di non aver provveduto ad assicurare ai suoi dipendenti tutto quel sistema di tutele che è garantito dalla legge ad ogni lavoratore.

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