Sommerso, GdF scova lavoratori in nero a Mugnano e Frigento

I controlli delle Fiamme Gialle a tutela della normativa in tema di lavoro e di legislazione sociale portano alla scoperta a Mugnano del Cardinale ed a Frigento, presso due distinte imprese, di ben 8 lavoratori “in nero” (a fronte del numero complessivo di 11 persone che prestavano la loro attività lavorativa), un ulteriore risultato conseguito nel solco dell’articolata azione di contrasto che il Comando Provinciale di Avellino ha denominato operazione LAVORNERO.
Il primo dei due interventi è stato portato a termine nella giornata di ieri 10 maggio 2012 dagli uomini della Tenenza di Baiano (agli ordini del maresciallo aiutante Marcello Daniele) che, dopo alcuni preliminari accertamenti e riscontri sul territorio, nella mattinata davano corso (unitamente ai funzionari della Direzione Territoriale del Lavoro di Avellino), ad un intervento palese presso un cantiere edile di Mugnano del Cardinale. Dopo l’identificazione delle quattro persone intente a prestare la loro attività lavorativa nel cantiere, il raffronto fra le dichiarazioni acquisite nella circostanza e la situazione rilevata dalla documentazione prevista dalla legge a tutela della regolarità del rapporto di lavoro, portava alla constatazione del fatto che ben 3 dei 4 operai non erano mai stati assunti.
Nel caso specifico era pertanto superata anche la soglia del 20% di lavoratori irregolari rispetto alla forza lavoro complessivamente impiegata per cui nell’immediatezza al titolare della ditta, identificato per tale C.D. (di anni 50), nato a Sirignano, era notificata a cura della D.T.L. la sospensione dell’attività imprenditoriale.
Nella mattinata di oggi 11 maggio 2012 è scattato il secondo intervento, sviluppato questa volta dagli uomini della Tenenza di Sant’Angelo dei Lombardi (agli ordini del tenete Luciano Maria Reale) che accedevano, anche in questo caso unitamente a funzionari della Direzione Territoriale del Lavoro, presso un opificio tessile di Frigento.
Particolarmente concitati gli attimi successivi all’accesso palese, con un fuggi fuggi generale di quanti si trovavano all’interno della fabbrica: a fronte dei sette dipendenti intenti a prestare la loro attività lavorativa, ben 5 risultavano infatti completamente “in nero” e per questo motivo, consci della loro posizione, avevano maldestramente tentato di sottrarsi al controllo, timorosi forse di perdere il loro posto di lavoro.
Caratterizzato da tratti forse anche divertenti il tentativo di nascondersi di uno di questi cinque lavoratori “in nero”, un soggetto di colore originario del Burkina Faso che, all’atto dell’ingresso delle Fiamme Gialle, andava a rifugiarsi frettolosamente nei bagni ove attendeva per un po’ … sino a quando, credendo ormai d’aver campo libero, apriva la porta ed usciva … per trovarsi proprio nelle braccia dei finanzieri che in silenzio avevano atteso pazientemente la sua uscita. I riscontri immediatamente esperiti per verificare la sua posizione in Italia portavano alla constatazione della sua titolarità di permesso di soggiorno per cui l’irregolarità era circoscritta solo alla regolamentazione (assente) del suo rapporto di lavoro.
Nel complesso, pertanto, ben 5 su 7 erano i lavoratori “in nero”, con una percentuale di irregolarità del 72% , ben oltre la soglia del 20% fissata dalla legge: nei confronti della titolare, identificata per tale C.K (di anni 40), nata in Svizzera, non poteva che scattare quindi il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale previsto dall’articolo 14 del decreto legislativo nr. 81/2008.
Gli elementi informativi acquisiti a seguito dell’intervento, al di là delle constatate violazioni alla normativa in tema di lavoro e di legislazione sociale, spingevano le Fiamme Gialle ad estendere l’attività intrapresa ad una vera e propria verifica fiscale, con l’acquisizione seduta stante di tutti i libri contabili e la prosecuzione dell’attività di controllo presso gli uffici della Tenenza di Sant’Angelo dei Lombardi.

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