Dovrà scontare 17 anni di reclusione Pellegrino Crisci, il 41enne del Mandamento che a giugno del 2023 in un’ora di follia ferì la sua ex Michela Principe, un passante colpendolo alle gambe e sparando contro due carabinieri intervenuti per bloccarlo.
Ad emettere la sentenza – di primo grado – il gup del tribunale di Avellino, Giulio Argenio dopo che il pm Luigi Iglio aveva chiesto 18 anni di reclusione per il 41enne accusato di tentato triplice omicidio.
Le difesa del 41enne ristretto nel carcere di Agrigento – che ha optato per il rito abbreviato – ha chiesto la riqualificazione del reato contestato al suo assistito. Intanto preannuncia di impugnare la sentenza di primo grado, dopo aver letto le motivazioni.
Le accuse mosse nei confronti di Crisci si basano sulle indagini condotte dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Avellino e comprendono quindici capi d’imputazione. Il quarantenne è assistito legalmente dall’ avvocato Gaetano Aufiero mentre la parte civile, rappresentata da Michela Prencipe, è difesa dall’avvocato Nicola D’Archi.
Pellegrino Crisci, detenuto nel carcere di Agrigento, è stato accusato dalla Procura di Avellino di tre tentati omicidi e una serie di altri reati, dopo aver sparato diversi colpi di pistola alla sua ex compagna, Michele Prencipe, il 19 giugno 2023. La donna è riuscita a sfuggire all’aggressione, ma le minacce da parte di Crisci erano continuate 9anche dal carcere, sia attraverso chiamate da un telefono scoperto dagli inquirenti, che attraverso lettere.
La Procura aveva chiuso le indagini con nuovi capi di imputazione, concentrandosi su tre episodi principali. Il primo coinvolge il tentato omicidio di Michele Prencipe, ferita durante l’aggressione avvenuta ad Avella e successivi episodi. Il secondo riguarda un uomo colpito da Crisci con diversi colpi d’arma da fuoco il medesimo giorno. Il terzo episodio coinvolge i Carabinieri della Compagnia di Baiano, minacciati da Crisci durante la sua fuga.
Crisci era già sottoposto agli arresti domiciliari per maltrattamenti nei confronti della sua ex compagna Michela Principe.
L’ imprenditore del settore automobilistico, di Sirignano era sottoposto alla misura perché il 6 dicembre del 2021 aveva aggredito la sua ex compagna, con un coltello, dopo averle rotto il naso.
Crisci era anche finito nel carcere di Poggioreale nell’ambito di un’inchiesta della Dda di Napoli, unitamente a Bernando Cava. Entrambi erano accusati di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso nei confronti di un imprenditore del Mandamento. Misura poi annullata dal tribunale del Riesame.