Ha sputato sulla macchina del vicino. Adesso dovrà affrontare un processo. Nei guai è finito un pensionato di 87 anni di Castel Baronia. Il Giudice di pace nel gennaio del 2010 lo aveva condannato ad una multa di 50 euro. Lo scorso aprile la sanzione è stata cancellata dal Tribunale di Ariano Irpino sulla base del fatto che “il semplice sputo non è idoneo a produrre un’alterazione quantomeno temporanea e superficiale della res, necessaria ai fini della configurazione del reato”. L’assoluzione non è stata accettata né dalla Procura di Ariano Irpino, né dal vicino di casa dell’anziano che hanno fatto addirittura ricorso in Cassazione. Il pm del Tricolle per chiedere la condanna dello sputo, il vicino per ottenere i danni. La Seconda sezione penale della Suprema Corte ha giudicato fondati i ricorsi del pm e della parte civile. Nella sentenza 45924 il relatore Domenico Chindemi ha bacchettato il Tribunale perchè “non ha considerato che nella fattispecie trattavasi di diversi sputi” e perchè è stato “confuso l’elemento soggettivo del reato con quello oggettivo della idoneità della condotta”. Per il futuro, la Cassazione spiega poi che il reato di imbrattamento e deturpamento delle cose può configurarsi “allorchè gli sputi, per la particolare densità, o perchè reiterati, risultino idonei ad imbrattare il bene, sporcandolo e insudiciandolo»”. A questo punto l’anziano dovrà affrontare un nuovo processo. La Suprema Corte ha rinviato la sentenza impugnata al Tribunale di Ariano Irpino che “nella piena libertà di valutazione dovrà procedere a nuovo esame al fine di valutare se, nel caso di specie, gli sputi siano stati idonei o meno ad imbrattare l’autovettura del vicino”.