Stupro L’Aquila, al via il processo: scatta protesta femministe

L’AQUILA – Striscioni e sit in di protesta davanti la sede del tribunale dell’Aquila. Stamane si svolge la prima udienza del processo, con rito abbreviato, in cui è imputato il giovane irpino Francesco Tuccia, all’epoca dei fatti militare di stanza nel capoluogo. L’accusa è di stupro nei confronti ai danni di una studentessa laziale, fuori da una discoteca di Pizzoli (L’Aquila). “Siamo qui contro il femminicidio che nasce da una cultura sbagliata per troppo tempo. Non rinneghiamo il nostro essere donne la vera parità è nella differenza”, ha detto un’esponente di Rete Rosa, un’associazione di genere di Tivoli, città d’origine della ragazza stuprata. La ragazza è presente in aula insieme ai genitori. Il Centro Anti Violenza dell’Aquila è stato ammesso come parte civile nel processo dal giudice Giuseppe Grieco. “Al giudice chiederemo che sia riconosciuta non solo la violenza ma anche il tentato omicidio. È stata non solo massacrata, ma anche lasciata lì a morire” – ha affermato Donatella Tellini, presidente e fondatrice del Centro.

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