Stupro L’Aquila, padre vittima: “Chi ha visto si faccia avanti”

“Sicuramente gli inquirenti e i carabinieri hanno messo il massimo impegno nel cercare di capire cosa sia successo. Però forse manca qualcosa, c’è qualche tassello ancora da chiarire. Se qualcuno all’interno o fuori di quel locale ha visto qualcosa, che lo riferisca per accertare tutta la verità. Quello che è successo a mia figlia può succedere ad altre ragazze”. E’ l’appello lanciato dal padre della studentessa stuprata a L’Aquila lanciato in esclusiva ieri sera ai microfoni della nota tramissione “Chi l’ha visto?”. Dello stupro è accusato Francesco Tuccia, il giovane militare di Montefredane. ”Le prime immagini che ricorda mia figlia – ha aggiunto ancora l’uomo – erano quelle della sala operatoria, aveva avuto come un blackout: era come se si fosse spenta la luce e si fosse riaccesa in sala operatoria”. ”Non ricorda di avere avuto contatti con altre persone – ha detto il genitore, di spalle alla telecamera, riferendo il racconto della figlia – l’unica persona con cui aveva parlato, insieme alla sua amica, era un conoscente all’interno della discoteca che fa il vocalist. E con lui hanno preso un cocktail al banco del bar. Le ho chiesto se avesse preso una bibita offerta da qualcuno, ma lei mi ha assicurato di essere andata personalmente al bancone a bere il cocktail insieme all’amica e al conoscente. Quindi non le risulta di avere avuto contatti con altre persone, o almeno lei non lo ricorda”.

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