AVELLINO – Torna libero Luciano Brigante, il neurochirurgo di Avellino coinvolto nell’inchiesta delle mazzette al Ruggi di Salerno. Il primario dallo scorso mese di aprile si trovava agli arresti domiciliari nella sua abitazione di Avellino con l’accusa di concussione. Il giudice per le indagini preliminari Elisabetta Boccassini ha accolto l’istanza presentata dai legali del professionista gli avvocati Alberico Villani e Paolo Carbone ritenendo che dopo quasi tre mesi di detenzione domiciliare s… |
AVELLINO – Torna libero Luciano Brigante, il neurochirurgo di Avellino coinvolto nell’inchiesta delle mazzette al Ruggi di Salerno. Il primario dallo scorso mese di aprile si trovava agli arresti domiciliari nella sua abitazione di Avellino con l’accusa di concussione. Il giudice per le indagini preliminari Elisabetta Boccassini ha accolto l’istanza presentata dai legali del professionista gli avvocati Alberico Villani e Paolo Carbone ritenendo che dopo quasi tre mesi di detenzione domiciliare sia ormai venuto meno il rischio di una reiterazione dei reati. Luciano Brigante si è sempre detto estraneo alle accuse di concussione, aggiungendo di “… non aver mai preso soldi dai pazienti” sottoposti a delicati interventi chirurgici. Nell’interrogatorio di garanzia ribadì che “… non c’erano liste d’attesa, in quanto esistono gli interventi urgenti indifferibili, urgenti prorogabili e di routine”.