Tentano di estorcere terreno, pastori in manette

Tentano di estorcere terreno, pastori in manette

Due pastori tentano di estorcere la proprietà di un terreno ad un imprenditore, ma vengono arrestati. L’intera vicenda prende le mosse nella prima decade del luglio 2009, quando due uomini di Solofra, padre e figlio, decisero di acquistare un terreno di 9mila metri quadri sulle montagne di Serino, in località Serroni, per realizzarci un’azienda agricola. Non passò però molto tempo e iniziarono ad arrivare i problemi. Infatti, a fine luglio, proprio mentre i due neo-proprietari si trovavano nel loro fondo, furono avvicinati da un noto pastore del posto, conosciuto come Pinuccio ‘O Vaccaro, che – giunto su di un grosso fuoristrada – gli rivolse frasi dal tono decisamente minaccioso. Il pastore disse loro che avevano fatto male a comprare quel terreno, perché era di suo interesse e nessuno doveva osare acquistarlo, e – dopo una breve discussione – li lasciò minacciandoli di “sparagli nelle cosce” se non gli avessero dato il terreno, avvertendoli altresì di stare ben lontano dai carabinieri, onde evitare spiacevoli e serie conseguenze. Dopo quell’episodio vi fu un periodo di tranquillità, in cui nessun pastore si fece mai sentire, fino al nuovo episodio estorsivo, avvenuto a fine ottobre, proprio presso l’abitazione dei proprietari del fondo. Era già sera, infatti, quando i due uomini, rispondendo al citofono, notarono la presenza di due giovani a loro sconosciuti, a bordo di una Golf nera con i vetri oscurati, che, dopo averli fatti uscire dall’abitazione, gli dissero – con tono decisamente minaccioso – che se avessero voluto risolvere il problema del terreno di Serino avrebbero dovuto andare di corsa dal notaio ed intestare tutto a Pinuccio O’ Vaccaro, ovviamente a titolo gratuito. Prima di andarsene, quei due giovani avvisarono i proprietari del terreno che se non avessero adempiuto a quella richiesta avrebbero avuto spiacevoli conseguenze per loro e per la loro famiglia: i due dissero testualmente di “conoscere bene dove abitano e le loro abitudini”. Proprio in seguito a questo secondo episodio estorsivo, dai contorni ancora più preoccupanti perché avvenuto proprio sotto casa delle vittime, i carabinieri della Stazione di Solofra hanno avviato delle accurate indagini, composte di testimonianze, riconoscimenti fotografici e riscontri sui soggetti coinvolti nella vicenda. Al termine dell’attività d’indagine, identificato il pastore, e i due giovani, che altro non erano che il figlio ed un nipote, i militari hanno ricostruito l’intera vicenda, ritenendo Pinuccio O’ Vaccaro – al secolo De Piano Giuseppe – l’ideatore e responsabile del disegno criminoso, nonché il mandante del secondo episodio estorsivo, invece compiuto dalle sue due più giovani spalle. Sulla base delle risultanze investigative fornite dai carabinieri alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Avellino, coordinata dal Procuratore Capo Mario Aristide Romano, il Sostituto Procuratore dott.ssa Maria Luisa Buono ha richiesto al Giudice per le Indagini Preliminari, dott. Giovan Francesco Fiore, l’emissione di idonei provvedimenti cautelari nei confronti degli estorsori, culminata appunto nell’emissione di due ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico di De Piano Giuseppe e del figlio Gennaro per i reati di tentata estorsione continuata e in concorso. Le ordinanze sono quindi state eseguite nella notte appena passata dagli stessi carabinieri della Stazione di Solofra i quali, dopo aver rintracciato i De Piano presso la loro abitazione, li hanno condotti presso la Casa Circondariale di Avellino – Bellizzi Irpino, ove dovranno permanere fino alle valutazioni di competenza dell’autorità giudiziaria sui gravi indizi a loro carico e sul peso delle esigenze cautelari a loro carico.

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