Uil: soddisfatti per il lavoro ispettivo sui cantieri edili

Uil: soddisfatti per il lavoro ispettivo sui cantieri edili

Soddisfazione dalla Uil di Avellino per l’operazione portata a termine dai Carabinieri in merito alla sicurezza sui cantieri. Ancora dati sconfortanti emergono dalle indagini. I numeri rilevati dalle Forze dell’Ordine, infatti, sono tutt’altro che positivi. Oltre 110 le persone denunciate e numerose le pene pecuniarie inflitte. “Ancora una prova – ha spiegato il Segretario Generale della Uil, Franco De Feo – della gravità delle condizioni del lavoro nero nella nostra provincia. Quanto rilevato dalle forze dell’Ordine e dall’Ispettorato del lavoro, a cui va il nostro plauso per il lavoro svolto, non può non impensierirci. I dati forniti costituiscono, infatti, un’ulteriore conferma di quanto da tempo il Sindacato denuncia. Purtroppo lavoro nero e sicurezza sul lavoro sono ancora una nota dolente per il settore edile. E’ necessario che all’impegno dei Carabinieri e dell’Ispettorato venga affiancato quello delle istituzioni a cui da sempre offriamo il nostro apporto nella lotta all’evasione, soprattutto per non penalizzare le imprese che lavorano nella legalità e che di fatto risultano, in questo momento di crisi, ancora più svantaggiate rispetto a chi lucra sui diritti contrattuali, sulla salute e sulla vita dei lavoratori”. Dello stesso avviso il segretario della Feneal di Avellino Carmine Piemonte. “ I controlli – ha spiegato Piemonte – devono essere costanti e il raggio d’azione delle nostre forze dell’ordine deve essere sempre più ampio. In molte realtà , lontane dal centro città, infatti, la situazione è molto complicata ed il fenomeno maggiormente diffuso. I lavoratori, infatti, lavorano in condizioni difficili, spesso rischiando la propria incolumità. La Feneal è intensamente impegnata sul territorio e sarà sempre pronta alla denuncia delle inadempienze e disponibile al confronto costante con i Carabinieri e gli Enti Ispettivi. Il nostro obiettivo sarà sempre quello di combattere ogni forma di sfruttamento e di illegalità”.

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