Virus A: test veloci a grande richiesta, ma senza utilità

Virus A: test veloci a grande richiesta, ma senza utilità
L’influenza suina ha provocato, in questo periodo, un considerevole aumento delle richieste di test veloci per il virus A. Il tampone viene effettuato solo dopo il ricovero e per quei casi in cui subentrano complicazioni oppure per patoplogie pregresse. Di conseguenza gli esclusi ricorrono molto al …

Virus A: test veloci a grande richiesta, ma senza utilità

L’influenza suina ha provocato, in questo periodo, un considerevole aumento delle richieste di test veloci per il virus A. Il tampone viene effettuato solo dopo il ricovero e per quei casi in cui subentrano complicazioni oppure per patoplogie pregresse. Di conseguenza gli esclusi ricorrono molto al test veloce, effettuandolo presso uno studio privato di analisi. La dottoressa Anna Todisco ci spiega però che “Il tipo di Test che effettuano gli studi privati, quello veloce, è due volte inutile. In primo luogo – prosegue la Todisco – non è attendibile visto che nel migliore dei casi è efficace al cinquanta per cento. Ovvero, su dieci pazienti con virus A solo in cinque casi avremo il test positivo. E si tratta di una statistica benevola nei confronti delle case che producono il test. In secondo luogo quel tipo di test determina solo la presenza del ceppo virale A, non individua il sottogruppop H1N1 nè la variante cosiddetta suina”. Il test veloce viene reso ancor più inutile perchè conoscere il tipo di influenza non cambia la cura. Il tampone ai pazienti ricoverati non viene effettuato per la diagnosi clinica e per le cure del caso ma per studiare le possibili mutazioni del virus. Infatti per decreto ministeriale al massimo due strutture per regione sono autorizzate ad effettuare il test. “C’è una circolare regionale che riflette disposizioni ministeriali e che dà indicazioni sull’uso inappropriato di test rapidi. Gli unici autorizzati – spiega la direttrice di virologia – sono quelli che vengono mandati negli istituti di riferimento, che possono essere al massimo due per regione, e devono essere forniti di laboratori di biologia molecolare. Al Moscati siamo pronti ad effettuare i test qualora il Ministero lo ritenesse necessario. Al momento in Campania è solo il Cotugno che rientra negli istituti della rete Influnet. In questi istituti – conclude la Todisco – oltre a fare diagnosi si inviano i ceppi isolati all’Istituto Superiore di Sanità per tenere sotto controllo il virus che al momento ha un’aggressività molto bassa”.

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