Alla scoperta di Bonito

Bonito

Chiese, Murales, la Torre Normanna ed il Convento Francescano, ma anche le mura di cinta Longobarde, sotterranei e cantine scavate nell’arenaria, musei delle cose perdute e di personaggi che hanno dato lustro a Bonito, leggende e racconti di fantasmi: è stata una passeggiata urbana estremamente interessante alla scoperta di molti aspetti inediti del piccolo paese della Valle Ufita.

Nonostante le temperature roventi di un 2 giugno sui generis, tanti i turisti arrivati per la terza tappa del cartellone “Percorsi nelle Valli del Ben Vivere”. Piacevolissima e rinfrescante la pausa pranzo sotto gli alberi della Villa comunale: le signore del luogo hanno preparato “cicatielli col pulieio”, pasta fatta in casa condita con sugo ed un’erba aromatica tipica della zona, e poi formaggio caprino, ricottina e formaggio primosale di latte di pecora abbinati alle fave ed ancora i salumi con capocollo, filetto, pancetta e per finire ciliegie. Tutto, compreso il vino aglianico, rigorosamente a km zero, prodotto dalle aziende agricole del posto. A fare da cornice anche la presenza di animali da fattoria: cavalli, asini e caprette.
Impeccabile l’organizzazione da parte dell’Associazione “Bonito Eventi”. Presente per tutta la giornata il Sindaco, Giuseppe De Pasquale, che in alcuni momenti ha fatto anche da cicerone insieme alle guide. Servizio d’ordine curato dal “Corpo Forestale Volontario “Esaf”.
I visitatori sono stati guidati in diverse chiese a cominciare da quella più antica di “Borgo San Pietro”, oggi Chiesa di San Giuseppe, del 1517. E poi in un luogo tra fede e superstizione quale la Cappella della mummia di Vincenzo Camuso sul Belvedere della Valle Ufita, il cui nome si conosce solo perché sarebbe apparso in sogno a persone di diversi luoghi del mondo che avrebbero poi ricevuto una grazia da quello che viene considerato un santo anche se la Chiesa non lo ha mai canonizzato.

Lungo il tragitto piacevoli tuffi nella modernità della “Street art” di artisti come l’argentino Francisco Bosoletti con la sua “Genesi” o Millo con “Blind” ed altri murales ispirati al celebre designer di calzature, Salvatore Ferragamo, che ebbe i suoi natali proprio a Bonito.
Molto apprezzata anche la mostra permanente dello scultore Cesare Paduano, bonitese d’adozione; tra le sue opere spicca un Cristo plasmato da una radice.

Affascinante poi entrare finalmente nella “Torre Normanna”, ora che è stata acquisita al patrimonio comunale, arrivare in cima per ammirarne i singolari affreschi; una delle torri che componeva il castello la cui prima realizzazione risale al 1130 per ordine di Guglielmo Gesualdo, consanguineo di Ruggiero II di Sicilia.

Ricco di sorprese anche il Convento Francescano con il suo Chiostro settecentesco, una mostra pittorica di artisti locali ed una permanente di fotografia che racconta lo “sposalizio”, ma soprattutto con i suoi locali sotterranei: cantine, cunicoli ed una profonda cisterna per la raccolta delle acque. In quegli ambienti aleggiano racconti di celle per le penitenze e di fantasmi di monaci.

Il tour è proseguito con la visita al “Museo delle cose perdute” di Gaetano Di Vito, una raccolta straordinaria di oggetti del passato legati alla vita contadina, alle fede, alle guerre, alle tradizioni popolari, ciascuno dei quali racconta una storia unica che Gaetano custodisce e condivide con i tanti visitatori.

Interessante anche il tour negli atri delle antiche dimore lungo via Roma, ricchi di stemmi araldici e di reperti di epoca romana provenienti da Aeclanum, regolarmente catalogati dalla Soprintendenza: Palazzo Merola, Palazzo Miletti, e Palazzo Pagella visitato in ogni splendida stanza, impreziosita da pavimenti in maiolica, arredi ed oggetti antichi e gli strumenti musicali di Crescenzo Buongiorno musicista e compositore di operetta nato a Bonito nel 1864 e vissuto in Germania.

La passeggiata urbana si è conclusa sulle tracce delle origini medievali di Bonito in Vico Elena che un tempo si chiamava Vicolo della Torricella, proprio perchè vi si intravedono, al di sotto di un’abitazione di epoca recente, i resti di una torre Longobarda, in fondo ad una cantina un cunicolo della stessa epoca lascia pensare ad una rete di collegamento sotterranea utile alla fuga in caso di attacco del nemico ed in fondo alla stradina che affaccia sulla Valle Ufita, il muro di cinta di quello che da recenti studi si conferma essere proprio un avamposto della fortificazione Longobarda.

“Percorsi nelle Valli del ben Vivere” prosegue sabato 4 giugno a Villamaina con la visita guidata del borgo, degustazione e Sagra dell’Asparago selvatico; mentre domenica 5 giugno ci si sposta a San Sossio Baronia sempre con visita guidata e degustazione di prodotti locali.
In tutto 20 gli eventi previsti nel progetto che vede Grottaminarda Capofila sotto l’egida dell’Agenzia Campania Turismo.
L’intervento, infatti, è finanziato dal Poc Campania 2014/2020. Rigenerazione Urbana, Politiche per il Turismo e la Cultura e rientra nel Programma Unitario di Percorsi Turistici di tipo Culturale, Naturalistico ed Enogastronomico di portata Nazionale ed Internazionale.

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