«La lunga e assurda scia di sangue che sta macchiando l’Italia ormai da anni, continua senza dar tregua. Per noi ogni donna uccisa o violata non è un numero, bensì una grave violazione dei diritti umani, come ribadito dall’Articolo 3 della Convenzione di Istanbul».
Così afferma Rita Nicastro nel corso del suo intervento, sul palco dell’ex Cinema Eliseo, durante la presentazione del neocostituito Movimento Irpino Antiviolenza (MIA) nell’ambito dell’evento organizzato dalla professoressa Ilenia D’Oria, presidente dell’Archeoclub Italia, dedicato alla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza di genere.
«L’ ONU – prosegue la Nicastro – nel dicembre 1999 ha dato vita a questa ricorrenza, scegliendo la data del 25 novembre, per ricordare il sacrificio delle tre sorelle Mirabal, che furono uccise nel 1960 a bastonate dalla polizia segreta del dittatore che, da oltre 30 anni, dominava sulla Repubblica Dominicana.
Ma il sacrificio di queste tre meravigliose donne non fu vano, il loro popolo, ormai stanco di tante sofferenze e brutalità, si liberò del dittatore e nacque una Repubblica democratica. Il tutto nel nome delle sorelle Maribal, che loro chiamavano Las Mariposas, Le Farfalle».
Come la morte delle Mariposas ha risvegliato un popolo oppresso, così la morte di Giulia Cecchettin, tra le ultime vittime di femminicidio, ha provocato tanta rabbia in tutta Italia. Ci sono state manifestazioni, fiaccolate e un enorme corteo a Roma di circa 500mila donne, soprattutto studentesse, che hanno gridato “basta!”».
MIA è stato organizzato molto tempo prima di questi eventi violenti, ma le sue ideatrici, Emanuela Sica e Rita Nicastro, hanno ritenuto importante e significativo presentarlo in data del 25 novembre.
Emanuela Sica, nel suo discorso ha affermato con forza: «Le donne non appartengono a nessuno se non a sé stesse. L’acronimo del nostro movimento, MIA, ci ricorda che già negli Anni 70, le donne sono scese in piazza, sfilando al grido di “io sono mia”. Tanti i passi in avanti che abbiamo fatto sul cammino dei diritti, ma tutta questa violenza ci ricorda che la strada da fare è ancora tanta, perciò, è nata l’idea di fare rete, con le donne irpine. La divisione danneggia, c’è bisogno del contributo di tutte e tutti».
Al termine dell’evento di presentazione Rita Nicastro ha letto una poesia da lei composta. «La dedico a Giulia Tramontano e a Giulia Cecchettin, due giovani e stupende donne che nn hanno potuto vivere la loro vita».