Nasce MIA, il Movimento irpino antiviolenza

MIA, Movimento irpino antiviolenza

Domenica 26 novembre, a partire dalle ore 18:30, presso l’ ex Cinema Eliseo di Avellino si terrà una manifestazione promossa dall’Associazione Archeoclub d’Italia, presieduta dalla prof.ssa Ilenia D’Oria, dedicata alla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Proprio in occasione della serata sarà presentato il MIA,  il neocostituito Movimento irpino antiviolenza.

Il MIA nasce dall’ impegno della scrittrice e giornalista Emanuela Sica, di Rita Nicastro e della prof.ssa Ilenia D’Oria, che danno così continuità e concretezza al loro lungo impegno, dimostrato negli anni, per la difesa dei diritti delle donne.

L’obiettivo del Movimento è quello di dare un concreto contributo nella lotta contro ogni forma di discriminazione e violenza di genere, creando una rete di donne che intendono collaborare con le scuole e, in generale, il mondo della cultura irpino, per svolgere diverse attività finalizzate a educare i giovani al rispetto dell’altro. Il MIA, inoltre, si impegna a promuovere l’apertura di consultori efficienti, che siano presenti nelle varie realtà della provincia e che, nel rispetto della Legge 194, offrano un ambiente riservato, in cui ragazzi e ragazze, possano parlare dei loro problemi, legati alla vita affettiva e relazionale, alla sessualità e alla prevenzione.MIA, Movimento irpino antiviolenza

«La Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza di genere, stipulata ad Istanbul nel 2011, all’articolo 3 dichiara che “la violenza di genere è una delle principali forme di violazione dei diritti umani”. In Italia, i dati ufficiali del Ministero degli Interni, ci dicono che i femminicidi e che le violenze a scopo sessuale contro le donne sono in aumento esponenziale.

Per noi – afferma il direttivo del Movimento – ogni donna, violata o uccisa, non è un numero, bensì una vita calpestata, emozioni annullate, e di conseguenza famiglie distrutte, con orfani, madri e nonni lacerati dal dolore. Ma soprattutto, per noi la violenza contro le donne è un grave sopruso dettato da una distorta convinzione che si possa avere il possesso e il dominio sull’altro. Noi, però, crediamo che per le donne debba esistere un domani sicuro».

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