Commercio: stranieri sempre più presenti anche in Irpinia

Con una media di una ottantina di nuove aperture all’anno, le imprese gestite da stranieri in provincia di Avellino hanno fatto registrare nel 2017 un tasso di crescita del 3,2%. Allo stato attuale se ne contano sul territorio irpino ben 2.674 e rappresentano il 6% del totale delle imprese. Questi i dati dell’indagine condotta da Unioncamere-InfoCamere a partire dai dati del Registro delle imprese delle Camere di commercio, sulla presenza in Italia di imprese guidate da persone nate all’estero, con riferimento al 2017. A livello nazionale crescono quasi cinque volte più della media e, da sole, rappresentano il 42% di tutto l’aumento delle imprese registrato nel 2017. Si tratta di una realtà ormai strutturale nell’ambito del nostro tessuto imprenditoriale e che alla fine dello scorso anno ha raggiunto le 590 mila presenze, pari al 9,6% di tutte le imprese registrate sul territorio nazionale. Nel corso del 2017 il loro numero si è incrementato di 19.197 unità (il 42% dell’intero saldo annuale di imprese), come risultato del saldo tra 57.657 aperture e 38.460 chiusure, corrispondente ad un tasso di crescita del 3,4% (contro lo 0,75% fatto registrare dall’intera base imprenditoriale italiana). La conferma dell’importanza del fenomeno viene osservando il rilievo del saldo di imprese di stranieri in alcune regioni (Toscana, Veneto, Liguria, Marche) dove, senza il contributo di questa componente, il saldo regionale del 2017 sarebbe stato negativo. In altre regioni (Piemonte, Emilia-Romagna), l’apporto dell’imprenditoria straniera ha invece contribuito significativamente ad attenuare la forte contrazione di quella autoctona, pur non riuscendo a ribaltare il segno negativo del saldo complessivo. Il settore in cui le imprese di stranieri sono maggiormente presenti in valore assoluto è quello del commercio al dettaglio (circa 162mila imprese, il 19% di tutte le aziende del settore), seguito dai lavori di costruzione specializzati (109mila, il 21% del totale) e dai servizi di ristorazione (poco più di 43mila unità, pari all’11% dell’intero comparto). In termini relativi, però, l’attività a maggior concentrazione di imprese di stranieri è quella delle telecomunicazioni dove le 3.627 aziende a guida straniera rappresentano il 33.6% degli operatori del settore. A breve distanza segue la confezione di articoli di abbigliamento, in cui le 16.141 realtà guidate da stranieri pesano per il 30% sul totale del comparto. Geograficamente, la regione più attrattiva per l’insediamento di imprenditori stranieri è la Lombardia con 114mila unità, seguita a lunga distanza dal Lazio (77mila) e dalla Toscana (55mila). Guardando alla dinamica del 2017, l’area a maggior tasso di crescita delle iniziative di stranieri è stata la Campania (+6,1% in regione, +9,6 a Napoli) seguita dalle Marche (+4,5% nel complesso e +8,8% a Macerata) e dal Lazio (+4,3%). La provincia “Regina” per concentrazione di imprenditoria straniera resta saldamente Prato, dove il 27,8% delle imprese è a guida straniera. A oltre dieci punti di distanza seguono Trieste (16%) e Firenze (15,8%).

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