Dove sta andando l’economia?

Ad oggi sempre che tutto stia procedendo per il meglio. L’economia italiana è in ripresa e il Fondo Monetario Internazionale ha addirittura migliorato le previsioni sull’andamento economico della nostra penisola rispetto alle precedenti aspettative. Con questo articolo, La Repubblica riportava quanto detta già diversi mesi fa. Quindi, perché’ preoccuparsi?

L’ottimismo è il profumo della vita

Se il Fondo Monetario Internazionale dice che il Prodotto interno Lordo Italiano crescerà dell’1,5% perché ci dovremmo preoccupare? Ci sono diversi fattori che a livello globale sono allineati per presentare delle sorprese sgradite nel prossimo futuro. Il debito italiano sta crescendo a dispetto delle promesse fatte più o meno da tutti i governi per farlo ridurre. La banca centrale europea ha in programma la riduzione del Quantitative Leasing nel prossimo futuro e questo porterà quasi inevitabilmente ad un innalzamento dei tassi d’interesse a livello europeo e quindi anche italiano. Ciò significa che il nostro Paese dovrà offrire interessi più alti ogni volta che richiederà denaro a prestito. Poiché’ questo è un dato di fatto, sarà sempre più costoso mantenere il nostro livello di debito nazionale. In questo rapporto sul deficit/Pil si chiarisce che il debito non èl’unico personaggio cattivo nella storia e che talvolta è utile per raggiungere certi obiettivi. Questo è vero e nella vita comune potremmo paragonarlo al debito di un lavoratore che ha scelto di comprare un’immobile a mutuo. Il debito verrà ripagato con il salario e l’immobileresterà al lavoratore. In tal caso si può parlare di debito buono.

Il caso italiano

Purtroppo, nel caso del nostro Paese, il lavoratore di cui dicevamo sopra ha uno stipendio molto basso e non è in grado di ripagare le rate sul debito. Perciò ogni anno richiede altro debito per estinguere le rate e ciò non è sostenibile nel lungo periodo, soprattutto nel caso in cui il tasso di interesse sul nuovo debito sia crescente.

Chiaramente ad un certo punto non resta che stringere cinghia come si suol dire.

Speculatori e CFDs

Oltre ai suddetti fattori, la speculazione finanziaria fa il suo gioco per trarre il maggior profitto da una situazione di debolezza. In taluni casi, è possibile speculare utilizzando CFDs, dall’inglese Contracts for Difference. Di fatto, i CFDs permettono di tradare un’asset senza possederlo. Ossia, permettono di tradare uno strumento finanziario che emula l’andamento di un altro strumento finanziario (ad esempio un’azione) con la possibilità di possedere il CFDs stesso ad un prezzo inferiore rispetto all’azione. 

I CFDs possono seguire l’andamento di azioni, indici, valute e commodities oltre ad altri strumenti finanziari in genere. Tuttavia, tradare su CFDs non implica il possesso di alcun strumento finanziario sottostante, pertanto i capitali utilizzati in questo tipo di trading sono sottratti ad altri scopi come al normale trading azionario o di titoli di stato e pertanto potrebbero avere un’influenza, seppur marginale sulla quantità di capitale investito su strumenti finanziari basati su asset tangibili.

A questo proposito vi sono notevoli pro nel tradare con CFDs mentre il contro potrebbe essere visto prevalentemente sotto un punto di vista morale. Dopo questa brevissima introduzione, il giudizio non può che restare al lettore.

Le informazioni pubblicate su questo articolo hanno finalità informativa, e/o pubblicitaria/promozionale e non sono in alcun modo da intendersi né come consulenza né come sollecitamento all’investimento. Le attività di trading comportano un alto livello di rischio e non sono adeguate a tutti gli investitori.

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