Melchionna (Cisl): Problemi federalismo fiscale

Melchionna (Cisl): Problemi federalismo fiscale
“Con il federalismo fiscale che non chiarisce molti aspetti, c’e’ il rischio che ci sia un’operazione gattopardesca perche’ le tasse sono pagate interamente solo dai lavoratori dipendenti. Se si parla di federalismo allora parliamo anche di questo, di come i rimanenti pagano le tasse, perche’ il 38%…

Melchionna (Cisl): Problemi federalismo fiscale

“Con il federalismo fiscale che non chiarisce molti aspetti, c’e’ il rischio che ci sia un’operazione gattopardesca perche’ le tasse sono pagate interamente solo dai lavoratori dipendenti. Se si parla di federalismo allora parliamo anche di questo, di come i rimanenti pagano le tasse, perche’ il 38% degli italiani dichiara meno di 10 mila euro. L’unico modo secondo me e’ quello della tracciabilita’ delle spese, cosi’ chi denuncia 8.000 euro all’anno e ne spende, invece, 20 o 30mila verra’ fuori”. “La nota dell’Istat sulla rilevazione della povertà assoluta, diffusa in questi giorni,va letta con la massima attenzione poiché ci fornisce dati basati sulla spesa mensile delle famiglie necessaria a mantenere un livello di vita minimamente accettabile”. “I dati, relativi al 2007, ci mostrano un paese nel quale ben un milione di famiglie e due milioni e mezzo di persone si trovano in condizioni di povertà assoluta, con alcune peculiarità. Innanzitutto il Mezzogiorno, dove le condizioni di indigenza sono più diffuse e più gravi: al Sud si concentra infatti la metà delle persone in condizione di marginalità sociale, con un’incidenza maggiore sul totale dei residenti: nel Mezzogiorno gli ultimi degli ultimi sono ancor più distanti dai livelli minimi accettabili”. Anche in provincia di Avellino si registra un aumento impressionante delle famiglie (sono diverse migliaia) che vivono con un reddito assolutamente insufficiente e quindi sotto la soglia di povertà. “Per l’Istat la povertà assoluta, oltre ad essere fortemente associata alle famiglie numerose o a quelle formate da anziani soli, è più accentuata e crescente, in presenza di bassi livelli di istruzione, bassi profili professionali ed esclusione dal mercato del lavoro, raggiungendo l’incidenza più elevata in presenza di capifamiglia in cerca di occupazione. Un contesto di fragilità e vulnerabilità che la attuale crisi produttiva sta sicuramente aggravando e su cui è urgente l’azione di tutte le istituzioni per costruire un mercato del lavoro che deve essere maggiormente inclusivo a partire dalle fasce più deboli”. “Occorre ragionare su nuovi strumenti di contrasto alla povertà collegati a servizi per favorire il recupero di inclusività del mercato del lavoro. Non bisogna dimenticare specifici supporti di welfare sociale per persone e famiglie al fine di contrastare l’aumento della povertà assoluta, la cui estensione e concentrazione in alcune aree del paese tra le quali l’Irpinia, rimane un problema politico e sociale enorme”.

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