“Primo maggio amaro, c’è poco da festeggiare”

“Primo maggio amaro, c’è poco da festeggiare”
Primo maggio: ad Avellino è andata di scena al Centro sociale la festa dei lavoratori. Ma c’è stato poco da festeggiare. E’ stato il giorno dell’amaro sfogo dei tanti lavoratori in cassintegrazione, degli operai che sono sul punto di perdere il posto di lavoro, dei precari dell’industria e del mondo…

“Primo maggio amaro, c’è poco da festeggiare”

Primo maggio: ad Avellino è andata di scena al Centro sociale la festa dei lavoratori. Ma c’è stato poco da festeggiare. E’ stato il giorno dell’amaro sfogo dei tanti lavoratori in cassintegrazione, degli operai che sono sul punto di perdere il posto di lavoro, dei precari dell’industria e del mondo della scuola sena certezze per l’immediato futuro. Celebrazione unitaria di Cgil, Cisl e Uil, ma tenere banco è la crisi. “Vedremo nei prossimi giorni che cosa potrà cambiare per noi ad Avellino dopo l’accordo negli Stati Uniti tra Chrysler e Fiat” – ha detto Giuseppe Morsa, operaio della Fma. “Oggi noi non abbiamo nulla da festaggiare. Abbiamo piuttosto aperto un confronto sulle possibili prospettive per il nostro stabilimento” – ha aggiunto Enzo Di Luccio, lavoratore della Tecnostampi. Infine il mondo scuola. “I tagli del governo aumentano le nostre incertezze” – ha fatto sapere Sonia Vena, insegnante precaria.

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