Rapporto Uil: in Irpinia aumento Cig del 70% in un anno

I dati sulla crisi sono sempre più allarmanti in Irpinia. Secondo il rapporto della Uil, la richiesta di cassa integrazione è aumenta di oltre il 70% in un anno. Ecco il commento del segretario provinciale della Uil di Avellino, Franco De Feo: “Con il mese di Dicembre si chiude il terzo anno consecutivo di crisi. Nel mese le imprese hanno richiesto 60,8 milioni di ore di cassa integrazione, che fanno registrare un consistente calo rispetto sia a novembre (-24,3%) che allo stesso periodo del 2010 (-29,7%), pur in presenza di una consistente platea di lavoratori potenzialmente coinvolti dall’ammortizzatore sociale: 350 mila. Questo il dato nazionale. Lievemente confortante anche quello regionale.
Il dato negativo riguarda però la provincia di Avellino che a dicembre ha fatto registrare un aumento del 30% rispetto a novembre e un aumento di oltre il 70% rispetto a dicembre dell’anno scorso. Con un’incidenza della Cig in deroga che supera il 27%. Numeri che non possono che allarmarci. E’ chiaro che l’Irpinia rappresenta ancora un anello debole e che la crisi ha trovato terreno fertile nella nostra provincia. Nell’indifferenza generale della classe politica, distratta da questioni che, francamente, sono oltre che autoreferenziali, perfettamente inutili per i cittadini e per i lavoratori irpini. Da un bilancio dell’intero 2011, la cassa integrazione ha toccato circa il miliardo di ore. Una consistente richiesta di cassa integrazione straordinaria ed in deroga ha caratterizzato questo anno appena trascorso. Ha fortemente inciso la crisi del settore dell’industria, che ha assorbito circa il 70% delle richieste.
La cassa integrazione in deroga è aumentata, anno per anno, nel Mezzogiorno (ed in particolare in 7 Regioni del Sud, con la sola eccezione del Molise), e nei settori dell’industria, edilizia e commercio”.
“I dati del 2011 – conclude De Feo – non solo confermano, in generale, lo stato di disagio del nostro sistema produttivo, ma, anche, come lo strumento principe tra gli ammortizzatori sociali, la cassa integrazione, abbia contribuito ad attenuare l’inevitabile impatto negativo sull’occupazione. Il permanere, però, dell’ampio utilizzo della cassa Straordinaria e della Cassa in deroga segnala come ci sia il forte rischio di un travaso verso la disoccupazione di molte persone. Sempre più, quindi, vanno messe in campo non solo le urgenti misure per la “crescita” ma anche di efficaci politiche di qualificazione, riqualificazione volte alla ricollocazione dei tanti lavoratori a rischio espulsione. Perché se a questi numeri aggiungiamo i dati Istat sulla disoccupazione giovanile ci rendiamo conto del baratro verso cui siamo diretti o probabilmente in cui siamo già caduti. Ed è evidente che la classe dirigente irpina dovrà rispondere di un fallimento generale del sistema”.

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