Economia: Tra modalità time-lapse e slow-motion

La scena della economia nazionale, ma forse, in certi aspetti potremmo dire anche internazionale, ci fa sentire come il pubblico che sta assistendo ad un video nel quale  si alternano riprese in time-lapse ad altre in slo-mo.

E questo pubblico non è costituito solo da spettatori in cerca di opinioni con cui confrontarsi, infatti ci sono anche molti spettatori attivi, quali sono gli investitori che hanno un qualche capitale e vorrebbero fare un investimento, e sempre più spesso scelgono di investire online, che sia il più sicuro e proficuo per se stessi e di conseguenza anche per l’economia del paese.

Anche gli investitori, come ciascun cittadino italiano, sentono la spinta dell’accelerazione quando ricevono  notizie che sembrano avere una portata di significato positivo e prospettando scenari di un futuro migliore devono prendere una decisione di investimento, con la consulenza di un professionista broker o decidendo di investire online.

Se poi arriva un qualche evento che smorza l’ottimismo incipiente, gli investitori, come  tutti noi, e a maggior ragione, entrano quasi in modalità slo-mo, devono rallentare, rimandare, cambiare il piano.

Quando si parla della reattività dei mercati finanziari si evocano anche, ma non solo,  queste variabili della politica economica.

 Il peso dei dati macro economici.

Se si vuole investire on line o offline si deve dare ascolto ai dati  macro economici.

La notizia, ad esempio, che l’agenzia più severa di rating, la temutissima Moody’s, il 15 Marzo non ha declassato l’Italia,  ha in sé, grottescamente, entrambe le velocità: il livello Baa3 che essa aveva assegnato al nostro paese nel mese di ottobre  è già l’ultimo gradino prima della spazzatura. Entusiasmo immediatamente rintuzzato.

 

Così la Relazione che il Governo ha presentato al Parlamento sugli indicatori di benessere equo e sostenibile (Bes) 2019 stima che gli italiani nel 2021 saranno più ricchi di 1600 euro e questo sarà dovuto in primis al reddito di cittadinanza, in virtù del quale si realizzerà anche l’aumento della partecipazione al mercato del lavoro con un incremento della presenza femminile: gli uomini passerebbero dal 16,8% del 2018 al 16% del 2021 e le donne dal 23,4% del 2018 al 21,2% del 2021.

Ad ogni proposta un’opposizione

A frenare il respiro di sollievo che già si solleva in noi arrivano le voci delle opposizioni che non possono accettare, neppure di nome, questa soluzione alla povertà troppo diffusa e  chiedono che si dia invece incentivi e sgravi fiscali alla aziende per ridare vigore alle attività produttive. Il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini ha dichiarato a Rtl 102.5 che per “avviare la rivoluzione epocale della flat tax bastano 15 miliardi di euro”. “(…) Non la faremo in un colpo solo, ma in cinque anni” e ha definito “strampalati” i numeri pubblicati su alcune testate giornalistiche che scrivono cifre di circa 60 miliardi di euro.

Se proviamo a dare credito alle sue parole e alla linea del Governo e puntiamo lo sguardo avanti e vediamo le piccole partite Iva un po’ alleggerite dal peso, siamo però subito frenati  dalla visione opposta che vede la flat tax come un incentivo all’evasione fiscale.

E tutti, comunque, rivolgono, prima o poi, la propria attenzione al mondo degli investitori che contribuiscano a salvaguardare i destini finanziari del paese.

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