Agricoltori Uil al quarto congresso nazionale

Agricoltori Uil al quarto congresso nazionale
Le questioni del Mezzogiorno dalla Uila di Avellino al quarto Congresso nazionale della Uila. La delegazione irpina, guidata dal segretario provinciale di categoria Giacomo Forte, da oggi a Roma, per i lavori congressuali, porrà l’attenzione sulle difficoltà dell’agricoltura nel Sud Italia e sul com…

Agricoltori Uil al quarto congresso nazionale

Le questioni del Mezzogiorno dalla Uila di Avellino al quarto Congresso nazionale della Uila. La delegazione irpina, guidata dal segretario provinciale di categoria Giacomo Forte, da oggi a Roma, per i lavori congressuali, porrà l’attenzione sulle difficoltà dell’agricoltura nel Sud Italia e sul completo disinteresse del Governo alle questioni poste dal sindacato. Senza per questo voler acuire una contrapposizione tra nord e sud del paese. Se infatti il Sud non aggancerà la ripresa, sarà tutta l’Italia a pagarne le conseguenze. Molteplici i punti di interesse e le questioni che saranno poste nel corso dei lavori. Dalle misure e finanziamenti di “congiunto sostegno” alle imprese e al lavoro in agricoltura alle politiche di filiera che promuovano la produzione agricola e la sua trasformazione industriale. Primo punto su cui si concentrerà l’attenzione della delegazione irpina è quello della forestazione. La Campania, infatti, e la stessa provincia di Avellino, per due terzi di boschi e foreste e, in ancor maggiore proporzione, di territorio montuoso. Un patrimonio produttivo e ambientale minacciato dalla proposta di abolizione delle comunità montane, impoverito dalla riduzione degli stanziamenti per il fondo ordinario della forestazione. Per questo sarà necessario:
– assumere ogni iniziativa per il rifinanziamento dei fondi per i forestali e l’integrità degli stanziamenti per il fondo ordinario della forestazione;
– negoziare e rinnovare il Ccnl dei lavoratori forestali, in scadenza a dicembre 2009, con l’essenziale obiettivo di collegare il miglioramento delle retribuzioni alla valorizzazione della professionalità, la sicurezza nei cantieri forestali alla formazione antinfortunistica, l’uso produttivo e multifunzionale dei boschi alla progressiva stabilizzazione dei lavoratori annualmente impiegati nella tutela del patrimonio boschivo;
– non distogliere dalla forestazione i fondi europei e i finanziamenti della Pac ad essa destinati e destinabili;
– salvaguardare e riqualificare il ruolo e le funzioni delle comunità montane. L’acqua in Irpinia, una risorsa da gestire al meglio. Questa l’altra questione posta dal sindacato irpino. Il piano irriguo nazionale, infatti, rischia di restare una buona ma inattuata intenzione, appesantito com’è da conflitti e sovrapposizioni di competenze e impoverito dal taglio di circa 150 milioni di euro agli stanziamenti 2009-2011 per l’irrigazione. Si chiede perciò di ricomporre nel sistema dei bacini e distretti idrografici tutte le funzioni istituzionali e amministrative e tutte le destinazioni di spesa relative alla gestione del suolo e delle acque; di predisporre, accanto a un programma per la manutenzione e l’ammodernamento delle reti idriche, un piano nazionale degli invasi che, attraverso la creazione di piccoli e medi bacini di captazione, contemperi esigenze di riserva idrica, di prevenzione e sicurezza idraulica; di finanziare politiche e progetti per la regimazione dei fiumi, la depurazione delle acque reflue urbane, l’irrigazione e la prevenzione del rischio idrogeologico.

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