Caldaia Sicura, sindacati: soluzione o si ritiri convenzione Arpac

AVELLINO – Cgil, Cisl, Uil e Ugl rappresentano le difficoltà che vivono da diversi mesi per la risoluzione della vertenza che interessa 29 lavoratori riguardo i controlli degli impianti termici da effettuarsi da parte dell’Arpac per conto della Provincia di Avellino –Ass. all’Ambiente.
Premesso che la vertenza, già oggetto di discussione presso il tavolo prefettizio, è continuata – si legge nella nota – con tavoli di trattative prima con la Provincia di Avellino che ha interessato l’Assessorato all’Ambiente (Ass. Domenico Gambacorta) e poi direttamente con l’Arpac a seguito dell’affidamento dei lavori attraverso la delibera di Giunta Provinciale n° 120 dell’8/7/2011.
Premesso che il controllo degli impianti termici è una funzione attribuita alla Provincia di Avellino nonché al Comune di Avellino che incassa le autocertificazioni nei confronti delle quali deve garantire il controllo; che è i controlli sono fermi dal 15/09/2010 da parted ella Provincia e dal 2006 da parte del Comune a discapito della sicurezza delle case irpine e degli enti pubblici e soprattutto delle Scuole. Sicurezza ancor di più auspicabile in vista della stagione invernale che richiede l’accensione dei riscaldamenti.
Premesso che nei vari incontri con l’Arpac rappresentata dal Direttore Prov.le Dott. Antonio De Sio e dal Responsabile Staff amministrativo Dott. Domenico Santaniello ed in particolar modo in quello tenutosi il 27/09/2011 si addiveniva ad una possibile risoluzione della vertenza anche in termini temporali e tenuto conto che le difficoltà mostrate dall’Ente Arpac riguardavano sostanzialmente la difficoltà a riprendere i lavori a causa di contenzioni aperti con una parte dei lavoratori e per i quali le OOSS si erano espresse a favore di una risoluzione conciliativa in merito(si allega verbale dell’incontro);
Tenuto conto che nella realtà i contenziosi interessano principalmente la Lavorint Risorse SpA (Agenzia di somministrazione che ha stipulato i contratti di lavoro fino al 15/09/2010) che all’epoca rappresentava l’unico datore di lavoro in quanto tale e secondo quanto stabilito dal CCNL somministrazione, mentre l’Arpac ha rappresentato solo il committente.
Considerato che l’Arpac, non è tenuta a riaffidare alla Lavorint Risorse nuovamente la commessa ma secondo il decreto legislativo n. 157 del 1995 l’art 1 prevede l’affidamento diretto di servizi di valore superiore alla soglia comunitaria, fissata in E 200.000,00 (E 130.000,00 per le amministrazioni statali);
A seguito dell’incontro di ieri (17/11/2011) fortemente voluto e sollecitato dalle OOSS, Nidil CGIL (Valentina Aquino), CISL (Costantino Nazzaro) , UIL Tem.p@ (Vincenza Preziosi) e UGL (Monica Spiezia) con la sede provinciale dell’Arpac rappresentata in tale occasione dal Direttore Provinciale dott. Antonio De Sio e del Responsabile Staff Amministrativo dott. Domenico Santaniello, le OOSS sono venute a conoscenza che la questione riguardante la vertenza in essere è ora di competenza della Direzione Generale dell’Arpac nella persona del Dir. Gen Dott. Episcopo.
E’ con grande rammarico e sorpresa che le OO.SS prendono atto della comunicazione del direttore A. De Sio ed indubbio è il disappunto non solo perché tale decisone maturata dall’ente è venuta fuori solo ora, dopo mesi invani di richieste d’incontro che sono oggi culminate in una ripresa della trattativa poi nuovamente smorzata da tale comunicazione, ma anche perché se tale è la decisone dell’Arpac allora perché non ci ha ricevuto chi oggi ha la facoltà di decidere sulla questione e aspettare ancora altro tempo? Vorremmo capire quali sono i veri motivi ostativi alla ripresa dei lavori.
Riteniamo che il carattere della vertenza “Progetto Caldaia Scura” è e rimane provinciale. Pertanto unitariamente CGIL-Nidil, UIL Tem.p@, Cisl e UGL continueranno la propria azione sindacale ma con le idee molto più chiare su come proseguire soprattutto alla luce dell’incontro di ieri. Difatti, oltre a prendere atto di tale decisione che a nostro avviso possiamo riassumere senza giri di parole in un vero e proprio commissariamento della sezione provinciale dell’Arpac (soprattutto ora che forse eravamo vicini ad una soluzione ovvero eravamo vicini alla ripresa dei contratti), ci pare alquanto incomprensibile, dal momento che è quasi un anno mezzo che abbiamo avuto a che fare con il direttore De Sio sia ai tavoli provinciali dove abbiamo spinto affinché si facesse la convenzione di affidamento dei lavori all’Arpac e sia ai tavoli successivi con lo stesso ente affidatario. Ricordiamo che l’Arpac ha ottenuto l’affidamento di tali lavori con la delibera di giunta n 120 del 08/07/2011 per un importo che ammonta a 120mila euro e ad oggi i controlli non ci sono. La delibera è molto chiara, parla di completamento delle attività di controllo relative al biennio 2005/2006. E tale affidamento a nostro avviso è stato anche spinto sulla scorta di riprendere i lavori con gli ex somministrati di “caldaia sicura”.
Abbiamo bisogno a questo punto per definire la questione di un tavolo imparziale e garante di tutte le posizioni, ecco perché la decisione di chiedere immediatamente un tavolo in Prefettura, la questione resta e sarà sempre di carattere provinciale, sentiremo le ragioni del Direttore della Direzione Generale dell’Arpac in quella sede, che al momento è la più opportuna e ci attendiamo che ci porti ad una soluzione definitiva.
La mancata applicazione della delibera di cui l’Arpac è affidataria oltre a non garantire occupazione al vecchio gruppo di professionisti, lede anche i diritti dei cittadini che regolarmente hanno pagato e pagano le autocertificazioni con il risultato che ad oggi risultano sprovvisti dei controlli degli impianti termici. Intanto in molti hanno già iniziato ad accendere i riscaldamenti per non parlare poi delle Scuole e degli Enti. Si parla tanto di sicurezza e poi quando la si deve garantire?
A questo punto, vista la continua patata bollente spostarsi da una parte all’altra a danno dei lavoratori e dei cittadini ci chiediamo di chi sono le responsabilità. Qualora in sede prefettizia non si addiviene ad una soluzione l’unica cosa da fare è chiedere alla Provincia di Avellino e in particolar modo all’Ass. all’Ambiente Domenico Gambacorta di ritirare la Convenzione con l’Arpac vista la sua indisponibilità e affrettarsi a decidere l’alternativa affinché possano riprendere i lavori di controllo degli impianti termici nella nostra provincia facendo salvo il livello occupazionale già impegnato nell’ex progetto, anche perché si tratta di professionisti di settore difficili da reperire nel mercato del lavoro in quanto in possesso di qualifiche precise secondo quanto prevede la normativa di legge di settore”.

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