Cassa integrazione: il rapporto della Uil

La perdurante situazione di sofferenza delle aziende italiane è fotografata dagli ultimi dati sulle ore di cassa integrazione richieste dalle aziende nel mese di settembre che ammontano a 86 milioni . Il dato nazionale segnala, rispetto al mese di settembre 2011, un aumento del 3,6% delle ore di cassa integrazione e l’incremento è da individuarsi nella cassa ordinaria con un + 56,6%, la straordinaria diminuita del 26,4% e la cassa in deroga con un meno 0,6. Su un totale stimato di 508 mila lavoratori in Cassa Integrazione nel mese scorso, 169 mila sono stati interessati dalla deroga per la quale le Aziende hanno richiesto circa 29 milioni di ore. Dall’analisi condotta per settore produttivo, anche nel 9° mese di quest’anno, resta sempre l’INDUSTRIA il ramo di attività con il più alto numero di richieste (56,8 milioni di ore), seguita dal COMMERCIO (12 milioni), dall’ARTIGIANATO (8,7 milioni) e dall’EDILIZIA (8,4 milioni). Rispetto allo stesso mese del 2011, il ricorso alla cassa integrazione subisce un aumento in tutti i settori (nell’artigianato del 34,2%, nell’edilizia del 18% e nell’industria dell’1,2%, a fronte della diminuzione del settore commercio (-9%). Se si analizzano i dati sulle ore richieste di cassa in deroga del mese, il più alto numero di ore autorizzate è nel commercio (10,7 milioni di ore), a cui segue l’artigianato (8,7 milioni), l’industria (7,7 milioni di ore) e l’edilizia (1,3 mln). Ad eccezione dell’industria che tra settembre 2011 e settembre 2012 ha registrato una diminuzione del 26%, in tutti gli altri settori vi è stato un incremento delle richieste di cassa in deroga: + 34,1% nell’artigianato, +15,6% in edilizia e +1,8% nel commercio. I dati relativi alla provincia di AVELLINO, sempre di confronto tra settembre 2012 e lo stesso mese del 2011, evidenziano una drastica riduzione delle ore ordinarie che ad agosto scorso pensavamo fosse dovuta al periodo di fruizione delle ferie, la riduzione si attesta ad un meno 87,7%, per cassa in deroga l’aumento è del 37,9% mentre è stratosferico l’incremento della cassa integrazione straordinaria pari ad un + 1059%, da 63.848 ore a 740.369 ore. L’intuizione nell’analisi dei nostri dati provinciali sulle ore di Cassa Integrazione Straordinaria, segnalati lo scorso mese di settembre (su agosto 2012), confermano, purtroppo, una condizione di insopportabile emergenza produttiva ed occupazionale non transitoria, ma orientata verso la stabilizzazione della crisi. Un ulteriore incremento della cassa in deroga, + 17,9% rispetto al mese precedente, conferma una condizione di ulteriore difficoltà delle piccole e piccolissime Imprese manifatturiere che aggravano la condizione produttive del tessuto imprenditoriale maggiormente presente in Irpinia. Le ore complessive autorizzate subiscono un incremento del 66,5% sulle tre tipologie di cassa integrazione.. La richiesta di cassa integrazione da parte delle Aziende del nostro Paese non sembra mostrare segnali di inversione di tendenza e, al netto del dato congiunturale che conferma il fisiologico incremento nel mese di settembre rispetto ad agosto, preoccupa e desta allarme il dato tendenziale che, se confermato anche nei prossimi tre mesi, rischia di sfondare la soglia del miliardo di ore autorizzate riportandoci indietro nel tempo di due anni. Non ci tranquillizza neanche il lieve decremento registrato sulla cassa integrazione in deroga che sembra, sempre a livello tendenziale, attestarsi sugli stessi livelli del 2011 con un impiego di risorse che sfiorerà a fine anno i due miliardi di euro.   I dati ci confermano la crisi profonda  del nostro sistema di impresa che, se dovesse continuare con questa intensità, ha necessità di essere affrontata con maggiore vigore e con interventi mirati alla crescita, al rilancio dei consumi ed al sostegno del reddito dei lavoratori, mobilitando tutte le risorse disponibili ed aumentando, in particolare, la dotazione degli ammortizzatori in deroga il cui finanziamento per il 2013 rischia di essere insufficiente. Confermiamo che anche qui in Irpinia, dichiara il Segretario Generale della UIL – Franco De Feo – è allarme occupazione e non è sufficiente la sola risposta a spezzatino della Regione Campania con il finanziamento di un solo contratto di programma. E’ solo una goccia in un mare di difficoltà dei lavoratori e delle loro famiglie, considerando che il contratto finanziato prevede a regime l’incremento occupazionale di sole 15 unità lavorative. Per questo riteniamo che è assolutamente necessario porre mano, con sollecitudine, allo sblocco della spesa pubblica per ridare ossigeno vitale al settore dell’edilizia e delle costruzioni, da sempre trainante per l’economia provinciale, all’apertura dei cantieri per il completamento delle infrastrutture viarie strategiche per lo sviluppo, al finanziamento degli altri contratti di programma, al monitoraggio dei siti e capannoni industriali per renderli disponibili per nuove iniziative industriali, alla tutela delle grandi iniziative industriali presenti in Irpinia (FMA – IRISBUS – Indotto metalmeccanico). Soprattutto su IRISBUS, ultimo incontro ministeriale, abbiamo lanciato la sfida al Parlamento, oltre che al Governo, in sede di esame ed approvazione della legge di stabilità 2013, si dica cosa si vuole fare del piano per il trasporto pubblico in Italia, su questo si gioca il futuro dello stabilimento in Valle Ufita e dell’indotto. La stessa Regione deve attivare la procedura prevista dai protocolli del Patto per lo sviluppo sulla Banda Larga e sull’Alta Capacità e piattaforma logistica in Valle Ufita. Tanto bisogna fare per dare una speranza di futuro ai giovani della nostra terra, la prospettiva è nebulosa soprattutto con un Governo troppo impegnato a tagliare i salari dei lavoratori, con finte riduzioni delle aliquote fiscali compensate da tetti alle deduzione ed alle detrazioni fiscali ed all’aumento della franchigia sugli oneri deducibili, e le conquiste contrattuali dei lavoratori della scuola e del pubblico impiego. L’assenza della “buona politica” è una nota da segnalare e da testimoniare anche qui in provincia di Avellino. Con una condizione disastrosa dal versante produttivo ed occupazionale ribadiamo la necessità di unire le forze per costruire il progetto per l’Irpinia ed attivare un percorso condiviso di strategie per il futuro, partendo da una grande iniziativa di mobilitazione generale da programmare unitariamente per il prossimo mese di novembre.

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