Cig in deroga + 1000%, calo consumi mette in ginocchio l’Irpinia

Nella provincia di Avellino si è registrata una lieve flessione nel complesso per quanto riguarda le ore di cassa integrazione. Si è passati da 1.111.788 di ore richieste a 886.382 di maggio, con un decremento del 20,3%. Mentre per la cassa integrazione in deroga l’aumento è di oltre il 1000%, le ore richieste infatti, ad aprile sono state 47.727 e a maggio 117.784. Il settore più sofferente resta quello dell’industria con una richiesta di 784.136 ore di Cig, seguito da edilizia (92.958), artigianato (5.544) e commercio (3.744).
“Le ore di Cassa Integrazione – ha sottolineato il segretario della Uil di Avellino Franco De Feo – richieste dalle aziende a maggio sono, con 105 milioni, le più alte dall’inizio dell’anno e fotografano un paese che da quattro anni convive con una crisi violenta e con un impatto sul lavoro immediato, come testimoniato dal costante aumento di domande di disoccupazione, termometro, questo, più affidabile di tante indagini statistiche. A risentirne pesantemente sono tutte le gestioni e ciò significa non solo che nuove aziende sono entrate in difficoltà, come dimostra il massiccio aumento di ore richieste di ordinaria, ma che persiste la sofferenza di quelle aziende che vivono crisi produttive più forti e che sono ricorse a forti dosi di cassa integrazione straordinaria, segnale inquietante.
L’aumento, inoltre, della cassa integrazione in deroga, che ad Avellino ha fatto segnare un più 1000%, segnala che il tessuto economico e produttivo composto da piccole e piccolissime imprese (che nella nostra provincia sono vitali al tessuto produttivo ed occupazionale, non riesce a sostenere da solo l’impatto di una crisi provocata anche dal calo dei consumi. Se a questo aggiungiamo che migliaia di lavoratori in cassa integrazione vedono calare il proprio reddito di circa 400 euro al mese è evidente che è vitale una politica fiscale coraggiosa a favore di chi ha un reddito fisso, anche da parte delle istituzioni locali, per quanto è nelle loro possibilità.
I numeri sono chiarissimi e il tempo quasi scaduto, per questo il sindacato non può che scendere in piazza e manifestare al fianco di chi, in totale solitudine, sta pagando lo scotto di questa crisi: le famiglie dei lavoratori e dei pensionati ed i piccoli imprenditori. Le due iniziative di questi ultimi giorni, la manifestazione nazionale di CGIL-CISL-UIL del 16 giugno e l’attivo unitario di ieri mattina ad Avellino segnalano e rilanciano la necessità di recuperare risorse da una battaglia dura all’evasione fiscale e destinarle all’equità ed alla crescita. Senza risorse immediate, nazionali ed europee, con il cofinanziamento regionale, non si va da nessuna parte e la grande sofferenza dell’economia provinciale è destinata ulteriormente ad aggravarsi. Bisogna fare di più ed in fretta, il tempo dell’analisi e dell’approfondimento da parte dei Governi, nazionale e regionale, è abbondantemente scaduto.
Questi problemi e le preoccupazioni dei lavoratori, dei cittadini e dei pensionati saranno portati a Napoli alla grande manifestazione regionale del prossimo 2 LUGLIO alla quale sarà garantita una grande partecipazione dell’Irpinia. Il nostro obiettivo è di attivare per la vertenza Irpinia, come già fatto per la vertenza FIAT ed IRISBUS, la ribalta nazionale chiamando all’impegno ed alla determinazione politica ed istituzionale i soggetti del Sindacato e dei Partiti”

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