Cisl: si allo sciopero, ma in ambito regionale

Cisl: si allo sciopero, ma in ambito regionale
Nel pomeriggio di oggi, presso la sede della UST CISL di Avellino, si è riunito il Comitato Esecutivo, convocato dal Segretario Generale Mario Melchionna. Tra i vari temi affrontati la situazione politico-sindacale, la delicata questione della gestione dei Rifiuti e delle Acque, i criteri stabiliti …

Cisl: si allo sciopero, ma in ambito regionale

Nel pomeriggio di oggi, presso la sede della UST CISL di Avellino, si è riunito il Comitato Esecutivo, convocato dal Segretario Generale Mario Melchionna. Tra i vari temi affrontati la situazione politico-sindacale, la delicata questione della gestione dei Rifiuti e delle Acque, i criteri stabiliti di ripartizione del Fondo istituito dall’Ente Provincia a favore delle famiglie in difficoltà economica e i risultati ottenuti dal monitoraggio effettuato dal Tavolo anticrisi istituzionalizzato presso l’Ente Provincia e delle nuove misure da adottare per singolo comparto produttivo,del terziario e dei servizi. I tavoli anticrisi monotematici tenuti presso il Comune di Avellino hanno rappresentato un importante segnale di apertura verso le Organizzazioni sindacali, in particolare la CISL esprime soddisfazione per la risposta positiva di entrambe le Amministrazioni, che nel rispetto delle differenti ideologie puntano ad un unico obiettivo: favorire lo sviluppo, l’occupazione e le grandi opere in Irpinia. La Cisl sostiene entrambe le proposte progettuali, nello specifico la realizzazione della piattaforma logistica in Valle Ufita e la valorizzazione del nucleo industriale di Pianodardine, perché puntano entrambe al rilancio del territorio della Provincia di Avellino. In merito alla delicata questione dello smaltimento dei rifiuti nella nostra Provincia, che dovrà trovare soluzione con l’inizio del nuovo anno e che ha aperto non poche discussioni in seno alla maggioranza di Palazzo Caracciolo relativamente alla gestione pubblica o meno dei rifiuti a partire da gennaio 2010, la Cisl Irpina chiede alla classe politica di essere maggiormente presente, ma soprattutto risolutiva sulla questione. Al fine di garantire efficienza e trasparenza, occorre non solo rispettare i tempi stabiliti dalla legge per la provincializzazione dei rifiuti, ma soprattutto che la nuova società unica per l’Irpinia sia a capitale pubblico, con l’assorbimento del personale del Cdr, Cosmari e aziende. L’irpinia ha già sostenuto enormi sacrifici con le discariche di Difesa Grande e di Pustarza, è arrivato il momento di garantire l’immagine del nostro territorio, ma soprattutto restituire e preservare il verde tanto caro alla nostra Irpinia. La questione delle acque è di fondamentale importanza ed è inammissibile per la nostra Provincia, grande bacino idrico, dover soddisfare le esigenze idriche dell’intera Puglia senza il giusto riconoscimento, ma soprattutto è assurdo la totale assenza dell’Irpinia nella fase di cogestione giuridica ed economica dell’intera filiera idrica. È doveroso, per la classe politica del nostro territorio, affrontare la questione in maniera definitiva, evitando di lasciare completa autonomia agli attori esterni. Nell’imminenza della individuazione in via definitiva del gestore del Servizio Idrico in Irpinia, secondo la Cisl Irpina, la scelta più giusta è quella che va a favore dei tantissimi lavoratori impiegati nel settore. Il testo del nuovo decreto prevede che entro il 2012, l’affidamento dei servizi pubblici locali possa essere affidato a società pubblico-private o soggetti privati, quest’ultimi potranno avere una quota non superiore al 40% delle società assegnatarie del servizio e dovranno gestire le funzioni operative legate alla gestione. Pensare di far entrare i privati nella gestione delle acque significa offrire un patrimonio che appartiene all’intera provincia di Avellino a imprenditori privati, che avranno come unico obiettivo quello di favorire i loro interessi economici. Per questo motivo, la Cisl Irpina ribadisce l’importanza di porre fine alla querelle tra ACP e ACS, invitando l’ATO ad affidare la gestione di questo importantissimo patrimonio all’ACS, in qualità di soggetto pubblico. La Cisl Irpina si dice preoccupata rispetto all’ultima delibera del Cipe relativa alla ripartizione dei Fondi FAS: la mancata assegnazione dei fondi per l’asse autostradale Lioni-Grottaminarda è l’esempio del mancato impegno della classe politica campana e irpina. Quest’opera, come tante altre, rappresenta una priorità per il rilancio della nostra economia, non solo creando sviluppo nelle zone fino ad ora rimaste isolate, ma soprattutto occupazione. Preoccupazione è stata espressa dai dirigenti della Cisl rispetto alla situazione di incertezza che sta attraversando la Fma, l’Almec, Irisbus, CDI, Sivis e tante altre aziende in difficoltà della nostra provincia, di tutti i settori produttivi. La Cisl Irpina sostiene i tantissimi lavoratori del settore forestazione che già da diverso tempo sono a rischio stipendio, a causa dei mancati pagamenti delle somme dovute dalla Regione Campania agli Enti Montani. Il Progetto di costruire una centrale termoelettrica in Valle Ufita, a Flumeri, è stato proposto nel 2004 dalla Edison Spa, tra i maggiori fornitori del paese di energia elettrica e gas e valutato come prioritario dalla Regione Campania all’interno della macroarea comprendente le province di Avellino e Benevento . La realizzazione dell’impianto di 380 megawatt è stata infatti confermata dal ministero dello sviluppo economico dopo il via libera da parte della commissione sull’impatto ambientale. Secondo la Cisl Irpina è fondamentale esaminare l’impatto che potrebbe avere sull’ambiente e quali problematiche comporterebbe per i cittadini. Le scorie e le polvere sottili prodotte dall’impianto termico sono infatti dannosissime per l’organismo umano. Va sottolineato che la costruzione della centrale non ha coerenza logica e strutturale con l’attuale assetto del territorio, soprattutto si tratta di un progetto che andrebbe a scontrarsi, con la creazione della piattaforma logistica in Valle Ufita. Oltre cinquemila domande per i tre bandi emessi dalla Regione Campania per le politiche abitative: il primo bando è un piano per l’acquisto della prima casa da parte dei cittadini che prevede il finanziamento di un mutuo fino a 100 mila euro, il secondo bando è un piano che è rivolto a cooperative ed imprese che poi vendono le abitazioni a prezzi giusti e questo grazie a mutui che la Regione mette a disposizione, infine il terzo bando,è teso ad avere case recuperando e riqualificando sia i centri storici degradati sia periferie di medie e importanti città. Secondo i dati della Regione Campania: 4877 sono state le richieste di contributi per la prima casa; 126 quelle per il secondo bando da parte di cooperative e imprese edilizie e 487 sono state invece le manifestazioni di interesse per la formazione di programmi di edilizia residenziale sociale e di riqualificazione di ambiti degradati e dismessi. La Cisl Irpina auspica un ritorno alla legalità , sperando che questo nuovo piano territoriale risponda alle esigenze di tutte le fasce sociali, evitando il fenomeno dell’abusivismo. Sugli obiettivi di crescita di salari e pensioni, di sviluppo del mezzogiorno e sull’urgenza della riforma fiscale, il Comitato Esecutivo della Cisl Irpina condivide la decisione del Comitato Esecutivo dell Cisl Nazionale di proclamare la mobilitazione dell’organizzazione sui posti di lavoro e nei territori, anche con riferimento alla vertenze locali. Tale mobilitazione della organizzazione partirà il 27 novembre con un confronto pubblico della Cisl in ogni Provincia, con il coinvolgimento delle forze politiche, delle rappresentanze imprenditoriali e del mondo associativo. La Cisl Irpina, unitamente alla CGIL , UIL e UGL, è impegnata nell’organizzazione di una possibile mobilitazione generale del mondo del lavoro a livello regionale e non soltanto locale , che dia voce alle esigenze del nostro territorio e alle problematiche comuni alle Province campane.

SPOT