Concia, ad ottobre incontro con il ministro Rotondi

Concia, ad ottobre incontro con il ministro Rotondi
È in programma per il prossimo cinque ottobre un nuovo incontro con il Ministro per l’attuazione del programma Gianfranco Rotondi. Al centro della discussione le problematiche del polo conciario solofrano. Molte le questioni sul tappeto. A cominciare dalla possibilità di superare la segregazione del…

Concia, ad ottobre incontro con il ministro Rotondi

È in programma per il prossimo cinque ottobre un nuovo incontro con il Ministro per l’attuazione del programma Gianfranco Rotondi. Al centro della discussione le problematiche del polo conciario solofrano. Molte le questioni sul tappeto. A cominciare dalla possibilità di superare la segregazione delle acque di rifinizione che potrebbero quindi tornare ad essere conferite nell’impianto di depurazione facendo quindi lievitare il volume delle acque da depurare. Altre questioni poste all’attenzione del Ministro Rotondi sono state quella del riordino della stazione sperimentale pelli e cuoio per la quale si auspica una trasformazione in soggetto di diritto privato da ente pubblico economico come pure lo sblocco dei fondi giacenti presso la Stazione Sperimentale, versati dalle concerie italiane, per aiutarle a superare l’emergenza con azioni promozionali e contributi all’innovazione aziendale. E poi il dumping ambientale, le tematiche legate ai marchi “vera pelle e vero cuoio”. Il Ministro Rotondi nella riunione dello scorso luglio assunse nei confronti delle parti sociali un preciso impegno a tenere aperto il tavolo di confronto avviato e anzi di ulteriormente allargarlo anche al Ministero dell’ambiente, al Ministero delle Attività produttive ed al Ministero degli Interni. L’obiettivo: garantire un approccio complessivo, articolato e qualificato alle problematiche che interessa uno dei settori più importanti dell’economia italiana. È appena il caso di ricordare che l’industria conciaria italiana impiega diciottomila addetti in mille e quattrocento aziende concentrate principalmente in quattro distretti produttivi, ha un fatturato annuo complessivo di circa cinque miliardi di euro, di cui oltre 2/3 derivanti dall’export. L’elevato sviluppo tecnologico e qualitativo, lo spiccato impegno ambientale, l’innovazione stilistica hanno permesso di raggiungere negli ultimi decenni la leadership internazionale. La produzione nazionale costituisce il 66% del fatturato Ue ed il 19% del totale mondiale.

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