Concia, aumentano le ore di cassa integrazione

Concia, aumentano le ore di cassa integrazione
La crisi continua a mordere le aziende del polo conciario. “Dall’inizio di settembre ad oggi, spiega Giovanni Esposito della Femca Cisl, sono quattro le richieste di cassa integrazione guadagni che sono pervenute sul mio tavolo ed alle quali è stato dato seguito. In sospeso ci sono altre due richies…

Concia, aumentano le ore di cassa integrazione

La crisi continua a mordere le aziende del polo conciario. “Dall’inizio di settembre ad oggi, spiega Giovanni Esposito della Femca Cisl, sono quattro le richieste di cassa integrazione guadagni che sono pervenute sul mio tavolo ed alle quali è stato dato seguito. In sospeso ci sono altre due richieste che si dovrebbero concretizzare a breve. In maniera complessiva sono una ottantina i lavoratori interessati da questo nuovo ricorso agli ammortizzatori sociali”. “E’ necessario, rilancia il rappresentante Femca, pensare ad una strategia di intervento, ad un pacchetto di interventi che consentano di traghettare le aziende conciarie solofrane fuori dalla crisi”. Tempo addietro Femca, Filcem e Uilcem inviarono un documento a firma congiunta alle istituzioni provinciali, regionali e comunali suggerendo la possibile strada maestra per fare fronte all’attuale fase di crisi: “Sostegno all’occupazione, Partecipare agli ammortizzatori sociali, la sua estensione a tutti i lavoratori che attualmente non ne hanno diritto, il sostegno ai processi di formazione e riqualificazione dei lavoratori, oltre che al sostegno al reddito. Sostegno alle imprese che investono e alla politica industriale. Richiediamo interventi a garanzia degli affidamenti già concessi dalle banche, prevedendo un tavolo con le agenzie di credito territoriali affinchè garantiscano il credito alle piccole e medie imprese in questa crisi, facilitando l’accesso al credito delle piccole e medie imprese distrettuali. Sostenere Progetti di innovazione industriale, strumenti di politica industriale che vanno nella direzione di anticipare l’applicazione della normativa Eu sul Reach, prevedendo anche risorse provinciali per tutelare le piccole imprese nell’attuazione del regolamento Eu; Senza dimenticarci che sul distretto solofrano è attivo un percorso di certificazione Emas finalizzato alla tutela ambientale e territoriale, per produzioni a minor impatto ambientale, qualitativamente posizionate in fasce alte di mercato. L’impegno che chiediamo è di sostegno, da parte della provincia, dei settori e territori manifatturieri che sono più esposti alla concorrenza internazionale. Di fatto tutelando il Made in Italy ed il Made in Irpinia. Sviluppare tavoli di concertazione sui distretti provinciali “storici” particolarmente esposti alla crisi, coinvolgendo la Cciaa come già fatto con Emas e per relazionarsi sistematicamente con la regione per un corretto e adeguato utilizzo dei fonfi Europei, facendo progetti specifici validi Garantendo che l’azione pubblica con sgravi fiscali per le imprese che realizzano appunto piani di qualità con investimenti in innovazione, ricerca, formazione, tutela ambientale e che si impegnano a non ridurre l’occupazione”.

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