Concia, crescono i costi in materia ambientale
Costi ambientali tallone d’achille delle concerie. E’ quanto emerge dall’edizione 2010 del rapporto Unic sui costi ambientali sopportati dal comparto. Nel 2009 le spese ambientali medie per conceria sono cresciute nuovamente. Ogni azienda spende circa € 615.985, cifra seconda solo al 2005 (€ 635.848). Acque e rifiuti restano gli elementi di maggiore peso economico. Ancora una volta è aumentata l’incidenza degli oneri ambientali sul fatturato e sui costi operativi totali. L’avanzata complessiva delle incidenze su fatturato e costi operativi totali rispetto ai valori 2002 risulta quindi rispettivamente 64,9% e 55,8%. Il 3,13% delle spese ambientali sul fatturato è dovuto al fatto che le concerie italiane attuano una normativa nazionale severa, complicata, velleitaria. Ne deriva una perdita di competitività, aggravata dall’assenza di politiche che impongano la reciprocità ai Paesi esteri che aggirano il dovere della responsabilità ambientale. Tutto questo alla lunga determina effetti negativi, rischi all’occupazione e nocività importata attraverso i beni di consumo confezionati all’estero con conciato straniero. Unic insiste sia nella richiesta di incentivi sugli investimenti ambientali e crediti di imposta e sia nella domanda di una politica ecologica comunitaria di reciprocità con le nazioni dell’oriente e del sud America.